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Stoner
 
Stoner 2012-05-24 15:35:29 Carlo Turco
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Carlo Turco Opinione inserita da Carlo Turco    24 Mag, 2012
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Un classico da non perdere

Per me il fascino e la bellezza di questo romanzo stanno proprio nel fatto di avvincere il lettore nella scoperta e nella realizzazione progressiva dell’importanza e della grazia salvifica dell’essere rispetto all’apparire. Procedendo nella lettura si comprende quanto possa essere articolata e ricca la personalità di un personaggio che, fin dalla presentazione iniziale operata dal narratore, sembra essere del tutto comune e insignificante. Al di là delle delusioni, delle traversie, di immeritate avversità che segnano l’esistenza di Stoner, la sua storia dimostra invece la pienezza, la dignità e l’unicità del senso che può essere conquistato ad una vita apparentemente ordinaria dal carattere e dall’impegno del protagonista.
Proprio per questo a William Stoner si addice a pieno titolo la definizione letteraria di eroe della storia. E nonostante che essa sia quanto di più lontano possa immaginarsi dalle narrazioni che meglio si prestano agli espedienti del genere, gli effetti di suspense derivanti dallo svolgimento delle vicende e dalle riflessioni su di esse e sul personaggio – non di rado arricchite dall’intervento di un narratore esterno, onnisciente - appaiono del tutto paragonabili a quelli di un thriller.
All’efficacia della narrazione contribuisce in termini determinanti lo stile che gli è conferito dalla scrittura, dal fraseggio, dalla lingua del racconto, che si elevano nei toni e nell’espressività man mano che si arricchisce il ritratto di Stoner: così che l’amore per lo studio e la cultura dei classici, proprio del personaggio, trova piena corrispondenza nelle modalità classiche della narrazione.
Contrariamente all’apparenza e ai facili giudizi espressi o sottintesi da quanti accettano supinamente le convenzioni, Stoner non è certo un personaggio chiuso in se stesso o, al più, nella torre d’avorio del mondo accademico. Il tema centrale della ricerca e affermazione della propria identità, della realizzazione di sé, è intrecciato ad altri temi, sia di rilevanza sociale che di natura più intima e personale. Sono i temi della guerra, dell’educazione e della funzione dell’istruzione universitaria, dell’integrità professionale, della posizione della donna nella società e nel matrimonio, dell’emancipazione femminile, da una parte; e, dall’altra parte, sono i temi dei rapporti coniugali, dell’amore filiale e genitoriale, dell’amicizia, del conformismo, della passione amorosa. Si può certamente affermare che la coniugazione dell’amore nelle sue diverse accezioni costituisca una forza dominante nel definire vita e carattere di Stoner.
Con questo romanzo ci si trova di fronte ad un classico che non può mancare dalle letture degli amanti della letteratura statunitense. All’editore Fazi, perciò, si deve essere assai grati per averlo reso disponibile al pubblico italiano. Non posso tuttavia tacere qualche perplessità e riserva per quello che riguarda la versione in italiano. Come altre volte mi è capitato di osservare nelle traduzioni dall’inglese, anche in questo caso mi sembra che ci sia una forte propensione a semplificare il linguaggio, ad alterare la punteggiatura, ad attenersi a certe regole convenzionali (per esempio, evitare la ripetizione di parole - pur scientemente prescelta dall’autore - ricorrendo a sinonimi), a rendere il testo assai più esplicativo: insomma, a privilegiare la ricerca di quello che evidentemente si ritiene essere un bell’italiano rispetto alla fedeltà all’originale. Ma quando, come nel caso di Williams, le forme dello scrivere sono connesse a contenuti e modi della narrazione in termini così stretti e funzionali, si corre seriamente il rischio di produrre non poche banalizzazioni del testo, di alterarne respiro e ritmo della prosa e, talvolta, di incorrere in veri e propri travisamenti di senso, finendo, così, per rendere un cattivo servizio all’autore non meno che al lettore.
(Chi fosse interessato può trovare un mio commento più esteso su Stoner nel mio blog personale: https://carturco.wordpress.com)

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