Dettagli Recensione
Piacevole lettura
I coniugi Mifflin, già protagonisti del precedente "Il parnaso ambulante", aprono una libreria di volumi usati a Brooklyn. Nella loro quotidianità scandita dalle bizzare abitudini del signor Roger e dai suoi monologhi sull'arte , la letteratura e altri argomenti come una certa critica antimilitarista, si inseriscono vari personaggi e il mistero relativo ad un vecchio libro che scompare e ricompare nella libreria senza una apparente spiegazione . Un giovane pubblicitario indaga , incuriosito dalla vicenda ma soprattutto invaghito della giovane commessa dei Mifflin, mettendo a repentaglio la propria incolumità a causa di un losco intrigo. Personaggi ben tratteggiati, storia non da giallo al cardipalmo ma comunque interessante, periodo storico descritto con una certa cura, si respira l'aria polverosa della libreria , l'odore della carta stampata, il fascino dei vecchi libri, la soddisfazione ormai antica di parlare di buoni libri accanto ad un fuoco con un bicchiere di qualcosa di forte in mano...
Questo libro porta con sè un'atmosfera quasi perduta ma ancora di un certo fascino, è stato scritto nel secondo dopoguerra, si sente, e non è un demerito.
Lettura piacevole.