Dettagli Recensione
Toccante, struggente, ma soprattutto vero
PAULA narra il dolore di una madre che sta vedendo la vita della propria figlia - giovane, buona, piena di energie ed obiettivi - scivolare via piano piano, con la sensazione orribile di essere impotente davanti a questo destino crudele...: una narrazione che, quindi, non può lasciare indifferenti.
La grande scrittrice cilena ci apre il suo cuore, e lo fa con una onestà e una dolcezza - mista alla sua inconfondibile sagacia ed ironia - che rapiscono e commuovono chi legge.
Paula è un libro particolare, a cominciare dal semplice fatto che a scriverlo, prima ancora che la penna della famosa e bravissima scrittrice Isabel Allende, è quella di mamma Isabel, la mamma di una giovane donna che, a causa di una rara malattia (la porfiria), entra in uno stato irreversibile di coma.
Per mesi e mesi mamma Isabel scrive questa specie di memoriale, che le tiene compagnia durante le sue veglie diurne e notturne al capezzale della sua Paula: la sua iniziale speranza è che queste pagine, che raccolgono non solo gli sfoghi e il dolore provato intensamente da una madre davanti al corpo inerte e immobile della propria "bambina", ma anche "storie", storie vere e allo stesso tempo visionarie che hanno come protagonista la famiglia Allende, un giorno Paula possa leggerle e sorriderne insieme a lei.
E così, la nostra scrittrice sudamericana intrattiene Paula e il lettore attraverso le vicende della propria vita, da quando era piccola, presentandoci i tanti diversi e bizzarri personaggi incontratia: il padre assente, la coraggiosa madre, il nonno, il marito, gli amanti, la vicenda dell'esilio, la stabilità trovata col nuovo compagno... E tutto questo è scritto con la sua vena ironica, "visionaria", profonda, attenta ai particolari, che scava nel profondo della propria anima ..
"La mia vita si fa nel narrarla e la mia memoria si fissa con la scrittura; ciò che non riverso in parole sulla carta lo cancella il tempo".
E allora scrivi, Isabel, parla con lo spirito di Paula, senza paura, ma anzi con la consapevolezza che "Se scrivo qualcosa tempo che accada, se amo troppo qualcuno temo di perderlo; eppure non posso smettere di scrivere nè di amare....".