Dettagli Recensione
METAMORFOSI DEL PROFUMO.
L’olfatto, uno dei sensi che forse l’uomo utilizza di meno.
O meglio, capita spesso di ricorrere al nostro olfatto, ma il piu’ delle volte il suo utilizzo avviene per inerzia. Pensate ora di scrivere gli odori,di prendere carta e penna e parlare minuziosamente di un odore. Difficilissimo. Perche’ l’olfatto non e’ uno di quei sensi che si presta alla scrittura, e' un senso percettivo, arduo da descrivere, servono similitudini , paragoni, descrizioni di idee associabili ad un odore.
Suskind ha creato qualcosa di incredibile . Non solo ha descritto un odore, decine di profumi, centinaia di effluvi…Ha scritto un intero romanzo usando l’olfatto.
Questo libro e’ meravigliosamente unico ed io non ho mai letto nulla di simile.
Parigi. XVIII secolo.
Nasce un bimbo, per strada. La madre esausta dall’ennesima gravidanza non desiderata, in un clima di poverta’ e dissoluzione, recide il cordone ombelicale e getta il piccolo in terra , tra i resti dei pesci che sta ripulendo, tra i liquami putridi di un rovente e lurido vicolo parigino.
Nasce cosi’ Jean-Baptiste Grenouille , genio mostruoso nel fugace regno degli odori.
Un essere umano privo di odore, l'uomo con il dono dell'olfatto piu' incredibile della storia.
Cosi’ inizia la nostra lettura olfattiva, scopriremo attraverso i suoi disgustosi odori di sovraffollamento, sporcizia, sudore umano, carogne e cadaveri e corpi purulenti di malattia la citta’ di Parigi, osserveremo le sue piccole strade buie, i mercati di carne e verdura brulicanti di insetti e ratti, i mendicanti e i botteghieri e i nobili. Seguiremo Jean-Baptiste bambino orfano lavorare come schiavo garzone in una conceria, tra la puzza delle carogne da spellare, l’odore delle pelli da conciare, il puzzo degli acidi con cui trattarle.
Ammaliati osserveremo il lavoro di Grenouille ragazzino, garzone nell’antica bottega su Pont au Change di un mastro profumiere, mentre impara l’arte di creare profumi, pomate, candele e saponi profumati, tra ciprie di frumento,mandorle pestate, radici di viole polverizzate, polvere d’ambra , legno di sandalo, matite grasse rosso carminio per le labbra.
Ma non e’ tutto. Lasceremo Parigi e giungeremo infine a Grasse, l’Eden dei profumieri, il paese dei fiori. Dove Jean Baptiste potra’ finalmente possedere quanto da tempo anelato, l’arte di impossessarsi dell’odore delle cose : l'enfleourage. Un lungo, faticoso, ammaliante processo manuale. Tra bocce di alcool purissimo, presse, alambicchi.
Aprile, ginestre e fiori d’arancio.
Maggio il periodo delle rose.
Luglio, epoca dei gelsomini.
Agosto, mese delle tuberose.
E poi c’e’ l’aroma divino della perfezione, e poi c’e’ l’odore della morte.
Perche’ questo libro narra gli avvenimenti che gravitarono intorno la vita di un mostro, di un pazzo che aveva un sogno. E che il suo sogno’ realizzo’.
Splendido libro, a tratti cupo, fastidioso come l’insopportabile fetore dei liquami di Parigi.
A tratti splendidamente profumato come i campi fioriti di Grasse.
Affascinante e scorrevole, anche nei momenti piu’ statici.
Buona lettura.
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Commenti
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prima o poi lo leggerò......
rimando sempre in quanto ho fatto l'errore di guardare il film prima di leggere il libro...accipicchia !!!!
Silvia, io sono stata attentissima a non guardarlo invece ! Lo hanno fatto anche venerdi scorso mi pare.
Comunque il libro val la pena di essere letto. E' molto particolare.
:-)
@C.U.B.: ottima recensione, i bei libri ispirano belle recensioni!
grazie dell'info !!!!
provvederò a colmare la lacuna :-))))
Ottimissima rece C.U.B.! come sempre!!!:)
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Bravissima come al solito...