Dettagli Recensione
Il secondario che diventa primario
Un nuovo pezzo del puzzle è stato finalmente aggiunto da parte di Zafòn. Che dire? sicuramente questo è un romanzo di transizione, e come tutti i romanzi di transizione lo si può amare o odiare.
Qui, molte caselle vanno al loro posto, tutto il precedente ci sembra più chiaro e viene lasciata aperta la strada per un gran finale (si spera); tuttavia, la scrittura non mi ha particolarmente convinta. Siamo abbastanza lontani da l'Ombra del vento e il Gioco dell'angelo. I personaggi sono gli stessi ma guardati da un'ottica diversa e tutto questo li rende poco credibili. Meno intense le atmosfere, ormai definibili zafòniane, e troppo soffusa la presenza della Barcellona che è riuscito, nel corso delle varie pubblicazioni, a farci tanto amare.
Tutto è messo in secondo piano a favore di personaggi che sono sempre stati lì ma erano meno ingombranti...improvvisamente ritrovarseli protagonisti è troppo d'impatto.Comunque resta sempre l'amato Zafòn che non smetterò mai d'ammirare....; un bravo scrittore... un pò in penombra con questa prova.