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Il tempo è un bastardo
 
Il tempo è un bastardo 2012-05-07 13:51:34 rivendell
Voto medio 
 
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Stile 
 
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rivendell Opinione inserita da rivendell    07 Mag, 2012
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Il tempo è un gran bastardo!

Ottimo romanzo corale di Jennifer Egan, romanzo che le è valso il premio Pulitzer 2011.
La storia è divisa in brevi capitoli con protagonisti sempre diversi, tutti i protagonisti hanno, o hanno avuto, legami tra di loro, l'ordine cronologico degli avvenimenti non viene rispettato.
Può sembrare difficile seguire le vicende di Benny, Sasha, Scotty & C., ma, in realtà non lo è...basta un po' di memoria oppure, in casi estremi, tornare indietro a sfogliare i capitoli precedenti.
Uno dei personaggi principali è Benny Salazar, giovane bassista senza talento musicale ma con il fiuto per gli affari.
Riuscirà a creare una propria etichetta discografica, ne verrà sbattuto fuori per poi tornare nuovamente in auge.
Scotty suonava con lui nella stessa band, chitarrista talentuoso che finirà col perdersi per poi ritrovarsi.
Sasha, assistente cleptomane di Benny con un passato poco rassicurante per i vicoli di Napoli.
Oltre a loro troverete altri personaggi, le loro storie, le loro vite passate e presenti.
Bene o male tutto ruota intorno al mondo dell'industria musicale, mondo che ti porta dalle stelle alle stalle nel giro di un attimo, mondo dove il talento conta ma, a volte, non è così necessario.
Oltre a questo mondo c'è anche il passaggio da un epoca dove il computer era nascente a quello attuale, al mondo dei social network.
Un intero capitolo è, in pratica, una presentazione di power point con le varie slides.
Il titolo rappresenta bene il messaggio del romanzo, il tempo è un gran bastardo, quello che eri non lo sarai più, non si può tornare indietro per non ripetere più errori che ci hanno segnato la vita, possiamo solo andare avanti.
Il tempo sfugge, non si può fermare, il presente diventa passato senza che te ne accorgi, oppure preferisci non rendertene conto illudendoti che, così facendo, il tempo si possa fermare...ma non è così, non lo è mai stato e mai lo sarà.
Ogni capitolo lascia un senso di malinconia, di rimpianto, di voglia di poter tornare indietro.
Vivere di rimpianti porta al declino psico-fisico di una persona, la vita deve essere vissuta seguendo il tempo che passa, deve essere vissuta per i giorni che verranno, non per quelli che sono andati.
Il passato deve essere un bell'album di fotografie, magari ingiallite, da sfogliare ogni tanto e farci cadere una lacrima, oppure per strapparci un sorriso.
Il passato è una certezza.
Il presente è quello che siamo e che stiamo diventando, il confine tra presente e futuro è molto labile, quello che facciamo adesso potrebbe condizionare quello che saremo, o faremo, domani, il presente è fatto di decisioni prese o non prese.
Il futuro non è una certezza.
Si può cadere ma si può anche risorgere...

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