Dettagli Recensione
Si ma ora chiudi!
Il seguito di un bel libro , o le trilogie, sono per antonomasia un cavalcare l'onda del successo che spesso delude.
Ovviamente manca la graduale scoperta delle vicende e dei personaggi , se la storia non è più che avvincente e ben costruita, anche il fatto di "riabbracciare" una vecchia conoscenza non basta a colmare le lacune del già letto o a rispondere alle aspettative.
Questo libro non sfugge alle infinite trappole dei sequel , nonostante Zafon ...che a mio avviso scrive come pochi sanno fare ed in particolare qui è stato bravo, non si è perso dietro una storia contorta che sembrava non arrivare mai alla fine come nel "gioco dell'angelo", il tutto scorre via rapido , questo racconto è un ponte tra il passato e il quarto libro della saga che a questo punto è più che annunciato dagli sviluppi.
La storia raccontata in se non è male anche se manca un pò di pathos, il dubbio, ci vengono date solo risposte e per giunta a pezzi e su avvenimenti letti anni fa e di cui io povero lettore ho dimenticato le sfumature. Tutti a paragonarlo a "L'ombra del vento", naturale ma limitativo, questo è un tassello del percorso, alla fine giudicheremo il tutto, anche se ho percepito che manca il mistero, l'inquietudine , quell'atmosfera quasi gotica che permeava "L'ombra del vento".
Dirò di più: gli stessi personaggi mi sembrano un pò cambiati, nella finzione letteraria sono passati un paio d'anni dal precedente racconto, nella realtà "l'ombra del vento" è del 2001...si sente questo salto temporale nell'autore e di conseguenza nei personaggi. I dialoghi qua e là riportano espressioni che dubito fortemente fosero in voga o citabili negli anni '60, qualche turpiloquio di troppo per quegli anni e un David che per impulsività assomiglia più a John Rambo che al giovane conosciuto nel primo romanzo.Rimane uno stratosferico Fermyn a tenere su la baracca con le sue espressioni colorite ed ironiche, la sua filosofia spicciola che ti trascina.
Nonostante tutto si legge con piacere per merito della scrittura di Zafon, ora però deve "chiudere" in maniera degna con il prossimo romanzo e soprattutto non tirarla all'infinito.