Dettagli Recensione
In medio stat virtus
Scrivere, o meglio, accozzare pensieri “psicanalitici” tra loro, non fa di sicuro “Musica” un libro di "media-psicanalisi" come questo libro vuole essere. A meno che non si parli di psicanalisi spicciola, e su quello ci siamo, bisogna esser sinceri. Questa storia manca di fondamenta, manca di sostanza, manca... manca di tutto. E' sottile quanto un capello, è insipida quanto un bicchiere di acqua, è magra quanto una barbie. Mi chiedo dove sia stato lasciato tutto il contenuto del libro. Il Vero contenuto. Il rischio di voler parlare di psicanalisi è proprio quello: ovvero di cadere nella banalità e nella superficialità, che con “Musica” ho riscontrato numerose volte. Pensieri, anche malvagiamente scritti, sono stati messi insieme come un puzzle i cui pezzetti sono stati mescolati con diversi disegni. Non può che uscirne un mélange di cattivo, pessimo gusto.
E' una commedia.. una farsa... e ci si trova di fronte ad uno psichiatra che si muove senza cognizione di causa, e di sicuro un medico che risolve i suoi casi principalmente per soffio di fortuna; quello stesso psichiatra la cui personalità è difficile delineare: “Ci è, o ci fa?”
Reiko, costretta ad indossare panni scomodi.. un caso che suscita riso e disapprovazione soprattutto quando ci si trova davanti ad un finale estremamente affrettato e senza spessore.
Personaggi secondari che non mi hanno lasciato assolutamente nulla, esattamente quanto i protagonisti.
Da un libro tanto positivamente pubblicizzato mi aspettavo di sicuro molto meglio.
Ma c'è da dire che, essendo i giapponesi semplici e diretti, forse, con questo libro, si è voluta creare un'atmosfera pacata e.. come dire, neutrale.
Ma si sa, la troppa semplicità, come lo sfarzo estremo, storpia.
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Commenti
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Ps. apprezzo moltissimo il tuo interesse, giò! :))
Un bacione :*
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però sai quanto ammiro la tua onestà!!!!
mi mancavano le tue rece!!!!!:))))