Dettagli Recensione
Scadente
Premetto di non avere ancora letto il famosissimo caso editoriale "Il profumo delle foglie di limone" pubblicato sempre per Garzanti un anno fa (anche se è stato scritto cronologicamente dopo a questo). Ma, incuriosita dal successo che questa scrittrice spagnola ha avuto in Italia e nel mondo, mi è capitata l'occasione di leggere questo suo nuovo libro e non me la sono lasciata scappare.
La prima impressione che ho avuto dalle pagine iniziali è stata di indifferenza. L'esordio di questo romanzo non è dei più brillanti e la storia mi è apparsa fin da subito un po' fiacca. La narrazione in terza persona alterna il punto di vista di Julia e quello di Felix, moglie e marito che si apprestano ad intraprendere una vacanza estiva in una località balneare spagnola, in compagnia del loro figlioletto di appena sei mesi, che necessita di cure e attenzioni costanti. Ma la vacanza parte subito male quando, appena raggiunta la meta, Julia si accorge di aver dimenticato a casa il latte per il figlio e così parte di notte alla ricerca di una farmacia aperta, e da lì il destino le giocherà un brutto scherzo (non vi svelerò come) e la allontanerà dal marito e dal figlio per un po', durante un labirintico ed esasperante viaggio nella sua mente, tra ricordi e segreti, mentre il marito dovrà imparare a cavarsela da solo e accudire il figlio.
Sfortunatamente le mie perplessità iniziali sono state confermate e andando avanti con la lettura invece di un miglioramento, ho assistito ad un peggioramento.
Se dovessi dare a questo romanzo un giudizio di una sola parola non avrei dubbi: SCADENTE!
Difficilmente mi è capitata una lettura così poco interessante e monotona. Sono basita dal fatto che questa autrice sia così tanto osannata dal pubblico. O questo libro è un clamoroso buco nell'acqua tradotto in Italia solamente sulla scia del successo de "Il profumo delle foglie di limone" che invece è un capolavoro (prima o poi dovrò leggerlo per verificare) o il metro di giudizio adottato per valutare i così detti "casi editoriali" ed "autori prodigio" è totalmente fuori da ogni logica a me concepibile.
Oltre ad una storia completamente priva di fascino, sgradevole e banale, lo stile di scrittura adottato dall'autrice è quanto di peggio possa immaginare per fare di un libro un PESSIMO libro. La Sanchez utilizza un linguaggio monocorde e incolore. Descrive ogni avvenimento, ogni ambiente, ogni azione svolta dai personaggi, in maniera meticolosa, con un'infinità di dettagli sterili e inutili, come una cronaca asettica e tediosamente ridondante. Il rischio è quello di cadere addormentati. L'impulso è quello di abbandonare la lettura senza troppi ripensamenti. Non trasmette nessuna emozione, nessun sentimento. I suoi personaggi sembrano agire meccanicamente, come lobotomizzati. Non basta descrivere a parole un avvenimento brutto per trasmettere al lettore quella determinata sensazione. Non basta descrivere uno stato d'animo per rendere l'idea di cosa prova un personaggio. La Sanchez mi è sembrata completamente incapace di scrivere un romanzo degno di questo nome. Neanche scrittori esordienti commettono errori così grossolani nello stile narrativo. Libri come questo, se ce ne fossero tanti, mi farebbero seriamente rivalutare il mio amore per la lettura.
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Commenti
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E ascolta Katia,evita anche il primo!(Sicuramente migliore di questo ma comunque un nulla di che..)
l'ho acquistato in aeroporto sperando mi facesse buona compagnia in una settimana di relax al mare...
non dico che mi abbia rovinato la vacanza ma... l'ho trovato insulso, triste, noioso e mi ha spento tutti quegli entusiasmi o sogni che speravo di relegare in una buona lettura "romantica" promessa dal titolo e dalla copertina...
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Ti sconsiglio anche il primo.