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Il circo arriva inaspettato...
Trovo che sia un romanzo piuttosto difficile da recensire, sia considerando gli aspetti positivi che quelli negativi.
-Avverto che possono seguire sopiler-
Parliamo prima di quelli positivi. Intanto il circo, che poi, come è già stato detto, è lui il vero protagonista di questo libro. Il circo, da quando ho capito che di un "vero circo" non si trattava, mi ha subito incantata. In questo circo lo spattatore non è passivo ma piuttosto si trova coinvolto nella sua magia; è come vagare in un theme park, ci sono centinaia di tendoni e tu entri in quelli che vuoi, tutti sono speciali. Ma ci sono anche piccoli spettacoli all'aperto e carretti nei quali si possono comprare gustose leccornie. Ammetto di aver desiderato più volte di visitare un circo del genere, scommetto che non ne vorrei più uscire, anche perchè è stato descritto molto bene. Da subito mi sono piaciuti anche i personaggi e soprattutto i protagonisti, Celia e Marco, ma, solo in seguito (più di metà libro) ho capito che, se qualcuno mi avesse chiesto di descrivere il carattere di questi ultimi, io non ci sarei mai riuscita; è come se fossero avvolti nel mistero. La loro storia d'amore è molto bella e soprattutto forte, ma è "piccola", insomma, il loro amore sboccia a più di metà libro e quindi non ha avuto lo spazio che magari avrei voluto avesse.
Verso la fine soprattutto ho trovato il libro un po' troppo confusionario, ho cominciato a confondermi un po' e non credo di aver capito appieno come alla fine si siano ridotti Celia e Marco. Insomma, secondo me l'autrice voleva avvolgere il suo libro in un alone di mistero ma, essendo un libro autoconclusivo, non ha compreso che certi misteri dovevano essere spiegati bene (e sottolineo bene) al lettore prima che questo chiuda il romanzo. Peccato, ci sono molte cose che mi hanno intrigata ma che avrei voluto capire meglio.
Ah, dimenticavo, la gara! Bè, ero piuttosto eccitata all'idea di leggere dopo un po' di tempo un libro che parlasse di maghi e magie, ma in questo fronte sono rimasta leggermente delusa. Non è una vera gara nel quale uno scaglia fatture contro l'altro, la sfida consiste nel dimostrarsi a vicenda la propria bravura nel creare illusioni e, alla fine (non chiedetemi come) uno dei due sfidanti deve morie. Non è minimamente paragonabile ad Harry Potter.
Come al solito non ci sono i mezzi voti perchè sarebbe un 3.5.
Un libro che consiglio, ma che può piacere come può benissimo non piacere, il confine, in questo caso, è molto sottile.