Dettagli Recensione
disabilità non vuol dire solo disabilità
Libro indubbiamente particolare, tratta un tema difficile come la disabilità grave e i minori provenienti da famiglie difficili, se non addirittura assenti.
E’ una narrazione che ha come protagoniste donne:
Desiree affetta dalla nascita da una disabilità grave che la costringe a letto, non in grado di muoversi, alimentarsi, parlare autonomamente (comunica attraverso un bocchino collegato ad un computer), ospitata da una struttura per lungodegenti è comunque colei che tira le file di tutta la storia. Ed è la strega d’aprile così come riporta il titolo, cioè colei che è in grado di uscire dal proprio corpo ed entrare nel corpo di persone diverse o animali, così da conoscere alcuni aspetti del mondo e dei rapporti, che non avrebbe la possibilità di verificare in altro modo. Molto intelligente e sensibile.
Christina madre di famiglia, dottoressa , con un’infanzia difficile dovuta ad una madre psicotica non in grado di crescerla, ed un lungo periodo passato in brefotrofio, persona ubbidiente, tranquilla , maniacale per alcuni aspetti.
Margareta, abbandonata in un locale lavanderia da neonata, cresce in brefotrofio, lavora c/o l’Istituto di astrofisica di Kiruna come ricercatrice, carattere estroverso passa da una relazione all’altra fin dalla minore età , sola, senza marito, né figli,né amici veri.
Birgitta, figlia di una prostituta alcolizzata, in età scolare viene trasferita in brefotrofio, a sua volta da adulta sposerà un uomo violento e delinquente, avrà un figlio che abbandonerà, ed il suo futuro la vedrà ricalcare le orme della madre.
Tutte queste donne hanno una cosa in comune o meglio una persona in comune Ellen.
E’ un libro che fa pensare… Noi siamo molto più di un corpo dice Desiree, noi ce la possiamo fare seppur con ferite, e tratti del carattere che sono il risultato di un’infanzia difficile dice Christina, Margareta invece dietro la sua maschera di donna sicura e forte chiede solo di essere capita ed ascoltata ed amata veramente,Birgitta è la più debole ed è un urlo rabbioso di ribellione contro il suo destino.Tutto mischiato ad un pochino di magia…
Per me che sono assolutamente dalla parte delle donne ed anche di qualche uomo, è un inno alla forza che forse non si crede nemmeno di possedere, ma che compare inaspettatamente ,forse, quando le situazioni ne richiedono l’utilizzo.