Dettagli Recensione
AL CENTRO DEL VUOTO,C'E' UN'ALTRA FESTA.
Che ne sarebbe di noi se non avessimo piu’ un volto ?
O meglio, se il nostro volto fosse così sfigurato da imporci l’isolamento.
“ Da quindici anni nessuno mi vede piu’, per avere una vita e’ necessario un volto, perche’ un uomo senza un volto non e’ altro che un pronome indefinito.”
Antoni, ventenne, il giorno della laurea in matematica festeggia con la sua bellissima Sandra.
Sandra giovane, innamorata, talentuosa.
Hanno bevuto un po’ troppo e mentre guidano sulla via del ritorno, un cervo improvvisamente compare in mezzo alla strada. Le narici fumanti. Una brusca manovra, l’auto esce di strada . Un platano. Fine.
IL cervo si salva. Sandra muore sul colpo.
Antoni , in coma, sopravvive. Il suo volto no.
Antoni fa dell’isolamento la sua unica possibilita’.
Frequenti cambi di casa, passeggiate rigorosamente notturne con sciarpa e cappello a coprire quel volto deturpato. Tirocinio alla solitudine assoluta.
Lavora dando lezioni private di matematica on line.
La matematica, sua grande passione trasmessagli dalla madre, formule con cui sembra misurare il piccolo cosmo della sua vita asociale.
Decide di scrivere un’autobiografia. Pensa spesso ad Almodòvar.
Immagina che il regista scriva una sceneggiatura, la sceneggiatura dell’uomo senza volto. La sceneggiatura della sua vita.
Passeggiando tra i vicoli di Genova , nel buio della notte che gli concede di entrare in contatto con altri esseri umani, incontra Lisa, prostituta transessuale, un essere androgino che la solutine , la sofferenza ed il caos del corpo accomunano al caos del volto di Antoni.
Lisa che lo guarda in viso. Che gli mostra quanto la passione possa sfondare il muro di un’espressione picassiana. Lisa che sa ricreare il volto di Antoni.
Un libro profondo, riflessivo.
Non direi una lettura da spiaggia, non che sia complicato, ma impone attenzione e silenzio.
Non ammette rumori molesti o scocciatori. Assorbe ogni particella della tua concentrazione ed in cambio lascia quella sensazione di pacata soddisfazione che si prova nel risolvere un’equazione matematica.
L’equazione sul valore della vita, scisso dagli stereotipi da cui ormai non riusciamo a dissociarci.
“Enuncio il Teorema di Almodòvar : e’ sufficiente guardare abbastanza a lungo per trasformare l’orrore in bellezza”.
Buona lettura
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Commenti
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è al suo esordio? o ha già pubblicato altro?
E' da un po' che lo punto, finalmente lo hanno messo nei REMINDERS -70% quindi si porta a casa a un ottimo prezzo.
Non credo sia un bestseller e nemmeno credo lo diventera'.
Purtroppo e' poco commerciale come romanzo. E' per amatori secondo me.
Particolare, una chicca. Piacevolmente cervellotico. Strano.
Difficilissimo da recensire. Se lo leggerai mio capirai !
Il libro lo avevo già in wl, ma mi hai dato quello stimolo in più per affrettare l'acquisto! ;)
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