Dettagli Recensione
Tristezza
Leggendo questo libro, continuavo ad avere in testa il tema dell'anatra, suonato dall'oboe, della fiaba musicale "Pierino e il lupo" di Sergeij Prokofiev. Chi l'ha ascoltato sa cosa ho provato.
La storia e le vicende narrate in esso non mi hanno coinvolta nè conquistata: le ho trovate tristi e immobili, totalmente immerse in un'atmosfera statica e vuota che sfocia in un insieme di noia e lentezza.
I personaggi non consentono al lettore di affezionarsi ad essi, perchè sembrano burattini inespressivi e senza personalità, manovrati forzatamente da uno stanco burattinaio.
E poi dove sarebbe la cosiddetta storia d'amore dei due protagonisti (apparsi a malapena in poche pagine) di cui si parla tanto nella quarta di copertina? Io non l'ho vista.
Il vero protagonista del libro è il circo, e infatti gran parte della vicenda narra le storie dei suoi acrobati, componenti e frequentatori in maniera molto alterna e confusionaria, come se l'autrice fosse stata indecisa di quale personaggio parlare per prima e avesse buttato parole a casaccio.
E tutta la magia che tanto si esaltava, alla fine si è rivelata un nulla di fatto. Una cosa altamente sciatta e banale.
Ma il fatto che più mi ha intristito è stato il paragone tra "Il circo della notte" e le due celeberrime saghe di Harry Potter e Twilight quando di questi ultimi due non c'è proprio niente nel suddetto libro. Un chiaro fine commerciale, senza dubbio.
Per farla breve: questo libro non mi ha lasciato un bel niente e lo reputo da dimenticare.
Non lo consiglio nemmeno agli appassionati del genere, perchè secondo me c'è di meglio.
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Commenti
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Cecilia, questo e' mica quello di Hard Potter ?
Alla fine Hard Potter ti ha delusa !
Ti ricordi quella recensione di un po' di tempo fa ?
:-D