Dettagli Recensione
Lei giocava con il suo fermaglio per capelli...
Ho impiegato parecchio tempo a leggere questo libro, potrei dire che l'ho centellinato per godermelo pagina dopo pagina.
Tutti considerano questo il capolavoro di Murakami, avendo letto solo altri due romanzi ("Dance dance dance" e "1Q84") non sono in grado di dire se lo è oppure no, ma la domanda alla fine è: "Mi è piaciuto?"
Come gli altri suoi romanzi ti trasporta in un mondo molto particolare, un mondo quasi impalpabile anche quando tratta di cose reali (in questo romanzo non ci sono divagazioni oniriche come negli altri).
Personaggi e fatti hanno una strana consistenza, sono molto "delicati"...non so se rendo l'idea!
Lo stile è puro Murakami, con grande attenzione ai particolari.
Inizialmente ero un po' prevenuto perchè lo descrivevano come un romanzo triste, io, personalmente, non l'ho trovato così triste, piuttosto dolcemente malinconico, a tratti è anche divertente...nonostante gli argomenti trattati.
Tutto ruota intorno al protagonista, Toru, che rivive in un lungo flashback gli anni dell'università e, soprattutto, i rapporti problematici con le ragazze di allora.
(ATTENZIONE: DA QUI IN AVANTI CONTIENE SPOILER)
Lui è un personaggio piuttosto complicato, solitario, poco sicuro sul da farsi e attorno a lui ruotano, a turno, due ragazze.
Naoko era la ragazza del suo migliore amico di qualche anno prima, Kizumi, morto suicida senza dare segni premonitori a riguardo.
Naoko non si riprenderà più da quel giorno, allaccerà un forte legame con Toru, finirà in una casa di cura per malattie mentali e, alla fine, si suiciderà anche lei.
Midori, invece, è una ragazza conosciuta all'università, molto estroversa nonostante i lutti familiari, inizialmente fidanzata ma poi si affezionerà molto a Toru.
Lui si divide tra le due ragazze, si sente molto legato a Naoko anche per la sua fragilità mentale, fa molta attenzione a non ferirla ma, allo stesso tempo, si lega molto anche a Midori.
La prima rappresenta un rapporto poco legato al mondo reale, al contrario di Midori, un rapporto molto difficile da gestire anche perchè Naoko vive in una casa di cura in mezzo alle montagne.
Con Naoko è un dolce amore malinconico, puro sentimento, mentre con Midori lui si diverte molto, grazie al carattere estroverso di lei.
Il rapporto con Midori è un continuo avvicinarsi e allontanarsi determinato dal rapporto con Naoko.
Quando lei si suicida il mondo di Toru crolla, lui è assalito dai sensi di colpa e non sa più che fare nel mondo.
Sarà Reiko, la compagna di appartamento di Naoko nella casa di cura, a farlo tornare in se.
Reiko è una presenza fondamentale nel romanzo, ha quarant'anni, molto fragile mentalmente, ma diventa una sorta di grillo parlante (come si definisce lei stessa) per Toru, una confidente, un aiuto concreto per capire come comportarsi con Naoko e Midori.
Altre presenze più marginali sono Sturmtruppen, suo compagno di stanza all'università, e Nagasawa, suo unico amico all'università.
Quest'ultimo lo porta spesso in giro per locali a rimorchiare donne con cui poi vanno a letto, lui è molto abile in questo (nonostante la fidanzata) e si può definire uno che pensa unicamente al proprio interesse, eppure diventa molto amico di Toru.
Lui farà sesso più spesso con sconosciute che con Naoko e Midori.
Torniamo alla domanda iniziale: "Mi è piaciuto?"...sì, mi è piaciuto, mi son piaciute le sensazioni che mi ha dato.
Quando lui torna in città, dopo essere stato alla casa di cura tra le montagne, prova un senso di angoscia nel tornare al mondo civile, l'atmosfera di pace che si viveva in montagna era qualcosa di unico e questa angoscia te la trasmette.
Devo ammettere che ho fatto fatica a scrivere questa recensione, non sapevo che scrivere, non trovavo le parole per descrivere le sensazioni che ho provato, ho tralasciato qualcosa per non dilungarmi troppo e non sono soddisfatto di quello che ho scritto...ma forse è la sindrome di Toru.
...che strano, quando vedo un fermaglio per capelli penso subito a Naoko.
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Commenti
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A mia discolpa dico che mi sembrava di ricordare che fosse accennato all'inizio del lungo flashback il suicidio di Naoko (mi ricordavo male!) per il resto non mi sembra di aver raccontato nulla di particolarmente rilevante sulla trama.
Comunque, secondo me, un romanzo del genere vive di sensazioni...la trama è importante ma non come le sensazioni che provi a leggerlo.
Ti sembrerà strano ma ti ringrazio per la critica!
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