Dettagli Recensione
Una tartaruga per amica.
Secondo libro della trilogia della Pancol che segue Gli occhi gialli dei coccodrilli.
L’autrice si conferma a mio modesto parere davvero brava.
La sera tornando a casa e iniziando la lettura mi sembrava quasi di recarmi a trovare un vecchio gruppo di amici,bere una birra insieme a loro e domandargli curiosamente di raccontarmi cosa stavano combinando.
In effetti ritengo sia proprio questo il talento dell’autrice:senza vezzi stilistici e senza grandi pretese letterarie riesce a tratteggiare una storia in cui ci sentiamo coinvolti.
Ciò non dipende tanto da un discorso di immedesimazione (che pur non manca) quanto piuttosto dalla sua straordinaria capacità di tratteggiare personaggi talmente reali da lasciarci affezionare a loro.
In questo secondo volume li ritroviamo di nuovo tutti all’esatto momento in cui li avevamo lasciati e li accompagniamo in un altro pezzo della loro vita.
Tra Parigi e Londra,tra beghe famigliari e amori da inseguire,tra rapporti che non possono andare oltre e altri che devono assolutamente chiudersi,tra dipendenze e infelicità,tra vite che si scoprono vuote a vite che hanno necessità di ricostruirsi.
Al di là degli eventi narrati in se,la cosa che colpisce è la bravura nel narrare il quotidiano.
Certo l’effetto romanzo non manca,cosi come i colpi di scena, (qui si aggiunge anche un po’ di giallo con un assassino seriale che volenti o nolenti durante la lettura cercheremo di individuare)
ma ciò che maggiormente avvince è proprio lo svolgersi dei giorni:i piccoli riti come il thè,il lavoro davanti al pc,i conflitti,i momenti di riflessione sugli obbiettivi da raggiungere,le chiacchiere tra amiche per sfogarsi di una giornata stressante.
Unica pecca,che nel precedente volume non avevo riscontrato,alcuni momenti di lentezza,(devo dire però abbastanza rari),che creano qualche attimo di irritazione.
Nell’insieme una lettura di estrema gradevolezza che si sposa benissimo con i momenti in cui abbiamo bisogno di dedicarci a qualcosa di leggero ma non per questo superficiale.