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Orgoglio isolano
Abigail è una donna che, per superare il trauma della morte del marito e del figlio, cerca, nel silenzio e nella solitudine di Chapel Isle, di ritornare alla vita, metabolizzando il sentimento della mancanza che sente così forte. Si sente come un corpo, momentaneamente sprovvisto di anima e in questa isola e nella sua gente cerca, e trova, una nuova definizione di sè. L'isola è come le reti dei pescatori: uno stretto reticolo di gente legata da esistenze vissute vicino, annodate insieme dall'amicizia. Ed è nel negozio di ferramenta, nella lavanderia del paese, nelle serate del Bingo che Abigail si avvicina ai personaggi di questo paese, imparando a inserirsi e a superare questo salto nel vuoto che sente di dover fare e che ha paura di fare. L'amore per le parole e l'essere capace di ascoltare il suono delle parole la aiutano. Perchè se è vero che milioni di granelli formano una spiaggia, è vero che milioni di combinazioni di parole formano una lingua. E l'insieme cesserebbe di esistere senza le sue parti. E capire questo fa accettare, e, col tempo, superare, anche un grande dolore.
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Mi intriga molto anche l'ambientazione. Come sono le descrizioni dei paesaggi ? Approfondite ? O e' un aspetto secondario ? Mi spiego, ho voglia di mare. Terribilmente.