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La Colombia che non parla alle mucche
Efraim Medina Reyes è uno dei pochi scrittori che non scrive per il secolo passato. Atroce , violento e duro , le sue parole sanno di sesso e rivolta ."C'era una volta l'amore ma ho dovuto ammazzarlo" è il romanzo che gli aperto la strada al grande pubblico , un romanzo che ha fatto scandalo perché Efraim non fa giri di parole ma spara a zero su tutto e tutti. Il protagonista è Rep , un ragazzo che scappa dal fantasma della sua ex e che corre per raggiungere i suoi sogni. Quella di Rep è una corsa che distrugge i falsi miti di una tradizione colombiana e sudamericana fin troppo stereotipata da scrittori come Garcia Marquez e Paulo Coelho. E' la rivolta di una generazione che non soccombe alle regole dei mass media ma che corre lontano verso la vita e il dolore.Tutto è accompagnato dalla musica dei Sex Pistols e dei Nirvana che segue le dense parole di Medina Reyes. “Da bambino andavo al cinema con gli amici del quartiere per vedere i western e quando quei pistoleri biondi sparavano agli indiani e ai negri, festeggiavamo con risate e applausi. Divertente no? È il lavoro che fanno i mass media, ti insegnano a odiarti e a disprezzarti, a sentire schifo per quello che sei. I miei libri parlano di quello schifo, il mio folklore non ha nessuna magia; è fatto di pezzi di merda gringa e ricordi personali. I miei eroi sono Morrison o Cobain. Mi riconosco nella letteratura di Capote o Bukowski, non in García Márquez. Sono, in fin dei conti, un figlio bastardo dell’impero yankee".
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