Dettagli Recensione
Alcott ricamatrice di sentimenti
N.B.: Gran parte delle testimonianze presenti in questo libro è tratta direttamente dai verbali delle udienze condotte dal Senato statunitense dopo l'affondamento del Titanic. Gli episodi fondamentali del romanzo sono veri.
Recensione
Su quante morti si è disposti a tacere pur di pulirsi la coscienza? Quante persone si è disposti a corrompere pur di uscire indenni da uno scandalo?
Ciò che accadde la notte del 14 Aprile 1912 non solo sconvolse l'intero mondo, ma cambiò inesorabilmente la vita di tantissime persone che ebbero la fortuna di poterlo raccontare.
A quasi 100 anni da quella sciagura, che ispiro' registi e scrittori, Kate Alcott torna su quella immane tragedia usandola come "scenografia" per il suo intenso e commovente romanzo. In realtà solo i primi capitoli riassumono ciò che successe sul transatlantico, ma lo fanno in modo struggente al punto che mi sono ritrovata con la vista appannata dalle lacrime, venendo catapultata su quei ponti vertiginosamente inclinati, sentendo le grida corali degli sfortunati di terza classe. Neanche il film di James Cameron era riuscito a strapparmi tale stato d'animo. Ma la bravura della Alcott non si esaurisce nelle glaciali acque dell'Atlantico, nè sul ponte della Carpathia il mattino successivo. Il lettore viene trasportato con maestria attraverso i giorni successivi al disastro, in una New York che ha tanto da offrire agli ignari quanto conservatori inglesi, giunti in America con la SPERANZA di una vita migliore. E' proprio la speranza, insieme alla voglia di riscatto, "suggeriranno" i protagonisti circa le scelte più giuste da fare. Affronteranno il dubbio e la menzogna pur di lasciarsi alle spalle la notte che ha cambiato le loro vite, senza mai mettere a tacere la loro coscienza.
Veramente un romanzo toccante che rende bene l'idea di come ci si sente a lasciare il noto per l'incerto (magari con la valigia di cartone).