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Una fiaba insolita
Il titolo rimanda ad una fiaba, a una storia d’amore d’altri tempi, ma il romanzo già dalle prime pagine si rivela essere tutt’altro che questo: non c’è né un castello né un regno fatato governato da un monarca saggio e di buon cuore, ma un vecchio appartamento appena sufficiente per una famiglia di sette persone e un paese costretto in ginocchio dalla guerra. Il principe è un soldato, la principessa è una povera ragazza che, pur intrappolata in un labirinto di fame e di disperazione, rifiuta di separarsi dai gioielli più preziosi che una regina possa indossare: l’amore per il prossimo e l’impossibilità di ferire chi gli sta attorno. Ed è proprio questo che spinge la giovane Tatiana a rinunciare al suo ruolo di principessa e a vestire quello di ancella, preferendo lasciare il principe Alexander alla sua legittima sposa: sua sorella Dasha. E allora Tatiana continua la sua vita sforzandosi di mantenere il suo rapporto con il giovane soldato a un livello di semplice amicizia, senza accorgersi che inevitabilmente il loro legame cresce di giorno in giorno. Mentre vede morire tutti quelli che le stanno attorno e deve lottare per mantenere in vita chi non si è ancora arreso alla guerra, Tatiana ha il suo unico conforto in Alexander, che ha incontrato per caso e di cui si è innamorata senza potersi opporre. Il romanzo, pagina dopo pagina, scorre via, e nonostante non sia una lettura breve quando si arriva all’ultimo paragrafo si ha una sensazione di incompletezza e di perdita. Paullina Simons riesce a intrappolare il lettore in una rete di storie, personaggi e relazioni che rimarranno strettamente intrecciate fino all’epilogo, dove finalmente di scioglieranno e daranno tutte le risposte che avevano lasciato in sospeso.
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