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Odi et amo. Quare id faciam, fortasse requiris.
Daniel Sempere è seduto di fronte al fedele amico Fermìn, in tavola tapas colorate che ammiccano invitanti, un profumatissimo porosciutto e del buon vino catalano,ma queste leccornie non riescono a lenire il dolore e a far dimenticare i sospetti.Sua madre , la bellissima affascinante Isabel Sempere ha tradito suo padre? Lui è figlio dello scrittore David Martìn? Sembrava che tutto andasse nella direzione di uno splendido Natale, dopo l'allestimento nella vetrina della libreria di uno splendido Presepe napoletano, la fortuna sembrava essersi accorta dei librai Sempere e figlio,e lo stesso Fermìn era pronto ad impalmare la formosa Bernarda,poi quel maledetto zoppo, lui i suoi soldi, i suoi segreti velenosi, quell'ingombrante "Conte di Montecristo", maledizione!
In questo romanzo Daniel non risce a trovare pace nè a chiudere occhio, come nell'Ombra del vento ci trascina in vicoli bui, sporchi e fetidi come gli esseri che li abitano,segrete di castelli, assassini e faccendieri senza scrupoli, ma è la gelosia la vera protagonista di questo romanzo, quel tarlo meschino e infido che scava imperterrito cunicoli sempre più profondi nel cuore dell'amante fino a ridurlo in un colabrodo dove i sentimenti vengono setacciati senza lasciare più nulla ed in questo nulla mette radici l'odio.
di Luigi De Rosa