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Tete', continua a ballare
Non lasciatevi ingannare dalla graziosa immagine in copertina, di periodi oscuri la storia dell'umanita' ne ha avuti un numero tristemente elevato.
Uno dei tanti, il periodo della colonizzazione delle isole caraibiche e la connessa tratta degli schiavi neri.
Isabel Allende compone una ricostruzione storica ben dettagliata, benche' romanzata.
Il racconto si svolge in un quarantennio a cavallo tra il 1700 ed il 1800 quando l'isola di Hispaniola viene colonizzata da spagnoli e francesi e qui sorge una ricca colonia francese, Saint Dominique. Fioriscono piantagioni di canna da zucchero e tabacchi, i ricchi possidenti terrieri europei sottomettono le popolazioni indigene e importano migliaia di schiavi dall'Africa.
Questo e' il clima : buio, violento, cruento, pestilenziale,senza pieta'.
L'autrice non risparmia descrizioni sulle condizioni degli schiavi anzi, questo e' il fulcro del romanzo : preparatevi alle frustate , agli stupri delle bambine schiave, ai lavori forzati senza cibo nè acqua, ai roghi punitivi dei bruciati vivi...
Dal punto di vista umano e' un libro molto forte, non e' di semplice lettura per chi e' particolarmente impressionabile, del resto non e' colpa di Allende se così e' la storia.
In questa colonia nasce Zaritè detta Tetè, schiava figlia di schiavi.
Con lei, vestiti di cenci, entreremo nelle case dei ricchi coloni, passando dalla porta riservata alla schiavitu'.
Soffriremo per i soprusi sessuali inflitti dal padrone, osserveremo la remissivita' di questa ragazza e di altri 500.000 disperati come lei , considerati inferiori alle bestie.
La guarderemo soffrire in silenzio.
La ascolteremo pregare le sue divinita'.
La scopriremo amare con tutta l'anima i figli nati dalla violenza.
Gioiremo con lei per l'amore di un uomo. Ci stupiremo della sua forza.
Conosceremo molti altri personaggi , ognuno con la sua storia, fra odio e sentimento, amore e fratellanza, desiderio e passione, tenerezza e pieta', orrore ,morte, redenzione, liberta'.
Uno splendido romanzo, importante, che imprime nella mente un chiaro concetto : bianchi o neri, il nostro sangue e' ugualmente rosso. DA SEMPRE.
" Quando non sapevo ancora camminare , mi faceva danzare da seduta, e non appena fui in grado di reggermi sulle gambe, mi invitava a perdermi nella musica come in un sogno - balla, balla Zaritè , perche' lo schiavo che balla e' libero...finche' balla - mi diceva.
E io ho sempre ballato ."
Buona lettura.
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Commenti
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qst ce l'ho in lista da tempo!!! lo leggerò sicuramente!!!
Si, ti si imprime nella mente.
Ho pure avuto incubi notturni, ma questo e' un altro discorso, sono io che sono ipercondizionabile !
Lo stile narrativo della Allende è forte e poi è bravissima nella ricostruzione storica ! Sono contenta che ti sia piaciuto.
*_*
Molto bello.
Grazie Amy.
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