Dettagli Recensione

 
Non dire notte
 
Non dire notte 2008-06-25 03:51:37 Arcangela Cammalleri
Voto medio 
 
4.3
Stile 
 
5.0
Contenuto 
 
4.0
Piacevolezza 
 
4.0
Arcangela Cammalleri Opinione inserita da Arcangela Cammalleri    25 Giugno, 2008
Top 500 Opinionisti  -   Guarda tutte le mie opinioni

Non dire notte

NON DIRE NOTTE di AMOS OZ

Il deserto, come luogo dell’anima, anima i confini senza limite dei sentimenti umani.

Una cittadina israeliana Tel Kedar, di 8-9 mila abitanti, prostrata dal vento del deserto del Negev che manda frustate di polvere, fa da sfondo alla vicenda umana e sentimentale dei due protagonisti del romanzo: Noa e Theo. Il loro rapporto, dopo sette anni, comincia a mostrare segni di incomprensioni e insofferenze. Theo è un sessantenne, architetto di fama riconosciuta, vive in uno stato di attesa, ha ormai fatto quel che poteva fare, ora che si trova alla fine del mondo, Noa, professoressa di lettere in un liceo, più giovane di 15 anni, al contrario, è piena di entusiasmo e voglia di cambiamenti. La storia si snoda attraverso il racconto dei due protagonisti, in prima persona, lui osserva e ascolta lei, lei che guarda e giudica lui; è un rimando di pensieri e azioni che s’incrociano e si allontanano. Lei frenetica, rincorre il tempo, il suo daffare va tutto a spese della solitudine e della lenta discesa dal dolore verso la tristezza di lui. Il paesaggio desertico contorna e dà la dimensione e la scansione del ritmo della vita degli abitanti di Tel Kedar: il vento che alita come una falciata fredda e acuta, l’aggressività della luce e della polvere, la calce bianca che assorbe le sfumature del deserto, gli spazi aperti strisce di deserto macchiettato. Si respira e s’immagina questa immensa distesa di sabbia su cui il sole brucia con i suoi artigli di vetro acuminato ed è, per noi lettori, come essere novelli beduini che inseguono miraggi lontani e irraggiungibili. E’ la scrittura mirabile di Oz che ci ammalia e ci rapisce come musica dell’anima; lo stile lieve ed elevato solleva la mente in qualche altrove. Nel giorno che muore, si domanda Theo cosa promette l’ultima luce, che cosa ha in serbo; la notte, ma non il nero del buio. Come il chiaro di luna dà luce alla notte che cala, così l’incanto della natura bagliore ai nostri occhi illumina i momenti bui del vivere. Non dire notte.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Amos Oz e la sua prosa che sconfina nella poesia.
Trovi utile questa opinione? 
30
Segnala questa recensione ad un moderatore

Commenti

Per inserire la tua opinione devi essere registrato.

Le recensioni delle più recenti novità editoriali

Intermezzo
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La vita a volte capita
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il dio dei boschi
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Il sistema Vivacchia
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Il passato è un morto senza cadavere
Valutazione Utenti
 
4.3 (2)
La mano dell'orologiaio
Valutazione Utenti
 
4.3 (1)
L'ora blu
Valutazione Utenti
 
4.5 (1)
Malempin
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
Morte in Alabama
Valutazione Utenti
 
4.0 (1)
La città e le sue mura incerte
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)
Per sempre
Valutazione Utenti
 
3.3 (1)
Lo spirito bambino
Valutazione Utenti
 
3.0 (1)

Altri contenuti interessanti su QLibri

La compagnia degli enigmisti
Demon Copperhead
La stagione degli amori
Il dio dei boschi
La città e le sue mura incerte
Per sempre
La terra d'ombra
In questo piccolo mondo
Lo spirito bambino
Sirene
Giorno di vacanza
Génie la matta
Mattino e sera
Eden
L'anno che bruciammo i fantasmi
T