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Genio e sregolatezza
Nella camera del manicomio in cui è ricoverato, Oskar, suonando il suo tamburo, rievoca la sua vita e la trascrive su 500 fogli di carta vergine. Un' esistenza incredibile la sua: il giorno del suo terzo compleanno decide di porre fine alla sua crescita fisica e di mascherare agli altri quella mentale, occultando un’ intelligenza fuori dal comune. Questo è il suo modo di difendersi da un mondo che non sente suo e che lo disgusta fin dal primo giorno della sua vita. Un mondo insensibile, ipocrita e violento, a cui lui contrappone il suono del suo tamburo e il suo urlo vetricida come mezzi per manifestare la sua protesta e la sua rabbia. Con questo stratagemma vive taciturno, solitario e indifferente i primi anni della sua vita, senza però evitare di incorrere in singolari incontri e avventure. Finchè, dopo una serie di eventi, prenderà la decisione di ricominciare a crescere. Ma la sua sarà una crescita dolorosa e difficile, nonché incompleta. Grass ci regala un romanzo bellissimo, esilarante ma anche commovente, surreale ma a tratti fin troppo realistico, attraverso il quale racconta, con fatti ma soprattutto per metafore, la storia della Germania dal primo dopoguerra alla ricostruzione postnazista. Il protagonista è straordinario, un coinvolgente mix di genio e sregolatezza, di razionalità e follia, di cinismo e dolcezza, a cui è impossibile restare indifferenti. Ma il libro è ricco di tanti altri personaggi interessanti che accompagnano il piccolo Oskar e di situazioni particolari ed emozionanti. A tal proposito spiccano la figura di nonna Anna, che con le sue quattro gonne rappresenta l' ideale rifugio dai mali del mondo e il capitolo dedicato alla “Cantina delle cipolle” che descrive in maniera spiritosa le difficoltà della gente di comunicare ed esternare paure e sentimenti. Una prosa spesso complessa e dei passaggi un po’ concettosi non tolgono smalto ad una storia appassionante, educativa e ricca di situazioni e personaggi in cui è facile perdersi e immedesimarsi: chi, davanti a delusioni e a brutti eventi non ha mai desiderato tornare bambino per trovare rifugio nell' innocenza e nella spensieratezza infantili? Chi non ha mai cercato un mezzo per evadere dalla realtà e non si è mai costruito una protezione per i momenti in cui si sente minacciato dalla famigerata "Cuoca Nera"?
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Commenti
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metto in wl, bravo e grazie 1000;)))
non lo conoscevo....
Ragazze è un bel tomo...ma non ve ne pentirete :))
Mi segno questo titolo, penso che lo leggero'.
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