Dettagli Recensione
Chi ha figli.....lo saprà interpretare meglio.
Che dire, la Mazzetti riesce sempre a stupirmi col suo modo di rendere un racconto grottesco qualcosa di piacevolmente ilare. Saranno le "rocambolesche" gesta di Gamberetto, sarà il lato "alieno" del mitico Benny-ho-un-mondo-tutto-mio, ma questi due anche nella tragedia-sfiorata sanno far ridere di gusto.
Mi sono rispecchiata in ogni momento della maternità-incompresa di Desireé, tutte le "fatiche" fisiche e mentali che una donna senza aiuto deve affrontare con due figli piccoli, e l'"incapacità genetica" degli uomini di capire certe sfumature della vita di una donna.
Chiudendo "il tizio della tomba accanto" avevamo lasciato i due affacendati nel tentativo di plasmare una nuova vita. Nel "sequel" forse ci hanno messo più impegno del dovuto perchè cominciano a sfornare pargoli come fossero rosette, con tutte le implicazioni del caso...mi chiedo chi dei due sia più distratto e incosciente. Desirée che si lamenta e si trascina per la fatica ma dimostra di non avere imparato la lezione, o Benny che in tutta questa storia continua come se niente fosse la sua vita da allevatore e gioisce segretamente all'idea di essere un bel toro da riproduzione....
Ma evidentemente anche se più diversi non potrebbero essere, hanno veramente la buona volontà e la forza di andare avanti INSIEME e di scoprire che nonostante la fatica e la responsabilità di essere genitori, sono anche un uomo e una donna che si amano profondamente e a cui alla fine di una giornata, tirando le somme, piace ridere di gusto sul divano ripensando al caos che li circonda e che li fa sentire profondamente fortunati. E questo è quello che sento io quando la notte, prima di spegnere la luce ringrazio per avere due figli che mi sfiancano e un marito che mi ama per quella che sono.
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