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Il romanzo dei romanzi...
Bene, ok…e ora come ve lo spiego? Cioè dovrei usare una sequenza di parole, una serie di frasi per dirvi quello che si può semplicemente dire con due o tre termini…Fantastico, Stupendo, Meraviglioso, Favoloso…Ho trovato questo romanzo su uno scaffale mentre ne cercavo un altro, e come l’ho visto mi sono ricordato quello che Bukowski diceva di John Fante: “Le parole scorrevano con facilità, in un flusso ininterrotto. Ognuna aveva la sua energia ed era seguita da un‘altra simile. La sostanza di ogni frase dava forma alla pagina e l’insieme risultava come scavato dentro di essa. Ecco finalmente uno scrittore che non ha paure delle sue emozioni”. Bukowski amava Fante, tanto da chiedere alla Black Sparrow di ristampare ( più che chiedere minaccia la Black Sparrow dicendo che se non avessero ristampato “Chiedi alla polvere” lui non gli avrebbe consegnato il suo ultimo romanzo) “Chiedi alla polvere”, e va di persona da John Fante chiedendo se nella ristampa poteva scrivere una sua prefazione ( che nel mio libro non c’era ma che va letta perché fa capire quanto Bukowski ami questo autore che considera “il miglior autore che abbia mai letto”). L’ho preso e l’ho letto in due ore. Non puoi fare diversamente. Ti cattura e non ti lascia andare via. “Chiedi alla polvere” è la storia di Arturo Bandini, uno scrittore americano figlio di immigrati italiani, che dopo aver pubblicato il suo primo racconto, “Il cagnolino ride”, cerca di fare fortuna, di uscire dalla povertà in cui si trova scrivendo e sognando un giorno di diventare uno scrittore ricco e famoso. Finchè un giorno non incontra Camilla, una cameriera messicana. L’incontro parte male, i due litigano subito a causa di un “caffè schifoso”, poi però lentamente Bandini comincia a capire che forse per quella ragazza messicana prova qualcosa, qualcosa di importante. Ecco che però arrivano i problemi. La bella Camilla è infatti innamorata di un altro barista che lavora con lei, Sammy, che però di lei non vuole proprio sentirne parlare. Questa è la trama, semplice e diretta, poi intorno a tutto ciò si sviluppa un capolavoro. In questa storia ce ne sono almeno altre 3. La prima, il Bandini scrittore che cerca di diventare famoso e ricco. La seconda il Bandini che da ateo diventa credente. E la terza, e cioè la storia d’amore. In tutto ciò, un'altra meraviglia, e l’analogia tra le due storie d’amore non corrisposte: lui che si innamora pazzamente della bella messicana fino ad arrivare a fare follie per lei senza però essere corrisposto, e la bella messicana che finisce per letteralmente per impazzire dietro a Sammy, senza ugualmente essere corrisposta. E poi ancora, il contrasto tra i “vari Bandini”. Prima c’è un Bandini sicuro di sé, sprezzante delle donne e dell’amore, presuntuoso, arrogante (dice di se che diventerà il più grande scrittore al mondo…). Poi c’è il Bandini innamorato: timido, imbranato, cortese, disposto a tutto per fare contento la sua amata, fino a diventare quasi uno schiavo…Una storia d’amore sofferta, nuda e cruda come le storie d’amore che si consumano a fatica, quelle che non cominciano e non finiscono, ma che si portano dietro dei carichi pesanti. Lo vedi quasi Bandini li seduto che cerca di dare un senso alla sua vita, che cinque minuti prima con Camilla vicino aveva, e cinque minuti dopo, senza Camilla, non ha più. Lo stile è semplice, niente termini ricercati, niente neologismi, ma proprio per questo riesce ad essere perfetto, spesso passa dalla prima alla terza persona senza però far perdere il lettore e senza diventare per questo noioso o complesso. D’altra parte chi l’ha apprezzato più di tutti (Bukowski) diceva che “il genio è colui che sa esprimere concetti profondi in maniera semplice”…Potrei stare qui per altre due ore ma non riuscirei comunque a farvi capire la bellezza di questo libro…leggetelo e non ve ne pentirete…forse il più bel romanzo che abbia mai letto…