Dettagli Recensione
Andamento lento
Chissà perchè.. su alcuni libri ho davvero molto poco da dire. Anche quando sono piacevoli come "Il quaderno di Maya". E' una storia dei nostri giorni, interessante e abbastanza coinvolgente, Maya è la ragazzina di origini cilene cresciuta con la Nini, una grande simpatica nonna e il Popo, un amoreovole nonno acquisito. Vivono a Berkeley, in California in una casa la cui descrizione ricorda la Allende dei romanzi magici.Anche la figura della Nini, in realtà, rimanda ad un fantastico stile dejà vu. L'amore dei nonni non basta a salvare Maya da se stessa, la morte del Popo, vissuta come un abbandono, precipita la ragazza nello squallore della dipendenza e del sesso abusato senza piacere e sentimento. Da qui la strada verso la perdizione è in discesa, Maya finisce in una Las Vegas allucinata da alcool, droga, prostituzione e traffici vari. L'isola di Chiloè, dove la nonna la spedisce suo malgrado, è la strada verso il paradiso. Maya impara ad amarsi, ad amare. Non è certo l'Allende della "Casa degli Spiriti" o di "Paula" ma è comunque presente il suo stile raffinato, una certa alchimia sudamericana, l'onnipresente impronta dell'esilio.