Dettagli Recensione
Ora so veramente chi è una GEISHA.
"Memorie di una geisha" è un romanzo che, sebbene l'autore stesso all'inizio voglia distogliere il lettore da quest'idea, ha funzione descrittiva di un mondo ormai quasi agli sgoccioli.
E' la vicenda, ambientata nella prima metà del Novecento, di Sayuri, che strappata dalla tristezza e dall'aria ammuffita della sua "casa ubriaca", viene condotta in un quartiere di Kyoto molto famoso per la numerosa e quasi totale, direi, presenza di geishe. Esse hanno un'organizzazione molto rigida, vengono indirizzate sin da tenera età allo studio della danza e della musica; dopo il livello di "apprendista" si passa a quello vero e proprio da "geisha", in cui lo stato personale diventa una professione, una regola di vita. Attorno agli incontri nelle case da tè, ai famosi "mizuage", alla compagnia e al decoro delle geishe ruota una sola parola: denaro. Tra l'altro non sono per niente d'accordo (e qui la cultura occidentale ha un grande peso) sugli stili di vita e sulle modalità di guadagno di queste geishe. Nel libro ho notato una quasi totale assenza di valori umani, qualcosa di più saldo che tenga una donna alla sua famiglia, al suo pensiero, alle sue origini. Tutto il passato viene messo via al posto di una vita fatta di falsi sorrisi e feste, grandi vestiti e lusso.
Il libro procede lento, ma molto dettagliato nella descrizione. Ottima la fase di ricerca preparata dall'autore. Lo consiglio più che altro per capire fino in fondo la vera essenza di queste donne che altro non sono che semplici accompagnatrici, a dispetto di quanto noi tutti occidentali possiamo credere.