Dettagli Recensione
Un libro che entra nel sangue
Questo libro a mio parere è incredibile per un semplice motivo: non è solo un libro, è vita pulsante, è sangue vermiglio, è materia che prende forma. Marias riesce a descrivere perfettamente le più recondite pieghe dell'animo umano in un irripetibile valzer di destini fatalmente intrecciati tra loro. In questo libro c'è l'essenza della vita e della morte, l'irrimediabile leggerezza con cui gli esseri umani conducono le loro relazioni, relazioni pericolose perché talvolta estinte ancor prima che ne muoiano i componenti. Marias si fa struggente narratore di una condizione naturale dell'uomo, ossia la sua ineluttabile solitudine anche quando inserito in una fitta trama di rapporti, il suo perenne ritrovarsi sperduto altrove. E il protagonista è l'unico personaggio realmente libero da qualsiasi retaggio (matrimonio, rapporto genitori/figli, adulterio...), l'unico in grado di restituire ragione di esistere agli altri personaggi proprio con la sua disarmante evanescenza. Questa Opera ci costringe a fare i conti con una tematica davvero controversa: quanto davvero conosciamo chi fa parte della nostra vita? Quanto sono mutevoli le relazioni? Domani nella battaglia pensateci un po' anche voi...