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vai maya
il linguaggio è molto aggiornato, indice che l'autrice conosce il mondo degli adolescenti. maya, abbandonata dalla mamma e con un padre assente, viene affettuosamente cresciuta dai nonni, ma la morte del nonno e la conseguente depressione della nonna la traumatizzano al punto da farle iniziare una vita dissoluta che culminerà nel uso di sostanze ed alcool. Dopo aver tentato un recupero in un centro che però lei rifiuta, fugge e tocca il fondo nella terribile vita di strada a Las Vegas. Conosce nel frattempo diverse esperienze molto degradanti e viene coinvolta in un caso federale. La risalita sarà rappresentata da un soggiorno in un'isola rurale e antica dove ritroverà il silenzio, l'autostima e l'amore... per la vita. E' tutto scritto in prima persona e ti fa leggere in un cuore pieno di irriverenza, ma anche di rispetto e affetto sincero. magari nella vita reale fosse così facile accettare gli altri per quello che sono e uscire da una storia così estrema.