Dettagli Recensione
Come la marea che scende e sale la notte
George, ha perso qualcosa alla fine dei suoi pensieri. Non è il compagno tragicamente scomparso, non è la voglia di insegnare o di ricordare cos'era un tempo essere giovani. E' la voglia di vivere perché l'assenza di tutto ciò a cui ci siamo abituati diviene insopportabile. Alla fine di una lunga giornata in cui George sopravvive alle continue coincidenze e agli avvenimenti che lo sanno lambire soltanto, l'autore spiega il perché George sia un uomo solo, sebbene circondato da studenti ammiccanti, prostituti attraenti e dall'amica Charlotte, altro spettro del suo passato. Secondo l'autore, gli uomini sono racchiusi in piccoli golfi, ognuno distinto l'uno dall'altro, irraggiungibili. E la notte, mentre dormono e sognano di tornare, un marea benevola li sorprende nei loro giacigli e li porta al largo, accomunandoli nel sogno di un'unione irrealizzabile. Ma la veglia porta con sé il distacco e la terribile sensazione di aver perso qualcosa, quella stessa mancanza che affligge il protagonista.
E' un libro che lascia il segno, decisamente specchio di un'epoca e di una generazione in cui l'immagine proiettata all'esterno spesso nascondeva un'incapacità di accettare la realtà e suoi cliché.