Dettagli Recensione
Il superamento delle convenzioni attraverso amore
Attraverso due storie parallele Elif Shafak ci accompagna alla conoscenza dell’amore e delle quaranta regole sufi (le quaranta porte del titolo) che ci conducono a esso.
Entrambe le storie vanno inesorabilmente verso il loro tragico epilogo, che la scrittrice non nasconde, anzi puntualmente riferisce i presagi che il destino, o il cammino spirituale che Dio propone, offre ai diversi personaggi .
Mentre la narrazione del formidabile amore che unisce nella Turchia del tredicesimo secolo il derviscio Shams e il poeta Rumi è coinvolgente e poetica, ho trovato un po’ fiacca e improbabile la descrizione del repentino innamoramento della contemporanea Ella, che, priva di qualsiasi precedente ricerca spirituale, si butta anima e corpo nella filosofia sufi e in una nuova relazione...ma forse, a volte, un libro può davvero cambiarci.
Elif Shafak riflette sull’amore con profondità e al tempo stesso equilibrio, portando me, lettrice occidentale e cattolica, a una vicinanza estrema al sufismo. Non posso non pensare con lei che una cosa è l’amore di Dio, altra cosa sono i dogmi religiosi che spesso portano così lontani dall’amore divino da diventare guerra
Bella e originale la suddivisione della narrazione nei cinque elementi terra, acqua, vento, fuoco e vuoto che danno già un’impronta a ciò che si sta per leggere. In fondo è anche il racconto di ciò che accompagna tutti gli uomini, dalla nascita alla fine del viaggio.
Non siamo che “il vuoto intorno a cui si regge il vaso”.