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Datemi un pregiudizio e solleverò il mondo.
Devo fare una premessa: Marquez è un autore che di solito non mi è molto congeniale. Negli anni passati ho avuto l'occasione di leggere i suoi due libri più famosi e più osannati dalla critica, ovvero "Cent'anni di solitudine" e "L'amore ai tempi del colera", e, nonostante riconosca che è uno scrittore di talento con uno stile molto efficace e particolare, a me quei due libri non erano piaciuti molto, li avevo liquidati con una sufficienza stiracchiata e li avevo dimenticati in fretta.
Le storie narrate mi prendevano solo all'inizio e poi, forse per le troppe descrizioni e le troppe divagazioni che l'autore è solito a fare, la mia attenzione e il mio interesse andavano scemando, facendomi proseguire la lettura un po' per inerzia.
Ma in "Cronaca di una morte annunciata" secondo me Marquez riesce a dare il meglio di sé stesso! Trovo che il romanzo breve gli sia molto affine e senza troppe divagazioni è riuscito a tenermi incollata alle pagine fino alla fine. In realtà questo romanzo non dovrebbe elargire molta suspense dato che fin da subito il lettore sa cosa succederà al protagonista. Infatti la primissima riga del libro recita così: "Il giorno che l'avrebbero ucciso, Santiago Nasar si alzò alle 5,30 del mattino per andare ad aspettare il bastimento con cui arriva il vescovo." Quindi Santiago Nasar morirà, non è un mistero! Anche la trama sulla quarta di copertina lo spiffera candidamente.
Allora cos'ha questa storia di tanto interessante da ammaliare il lettore se in pratica si ha la certezza di come andrà a finire?
Marquez ci offre una precisa e interessante ricostruzione dei fatti, sia per quanto riguarda gli ultimi momenti di vita del protagonista, e sia, andando a ritroso nel tempo, per quanto riguarda la storia che si cela dietro a questa "morte annunciata".
Trovo davvero incredibile il fatto che l'autore sia riuscito a tessere intorno a questo avvenimento una storia così appassionante, ricca di incastri, equivoci, fatalità, e la sua abilità è ancora maggiore se viene considerato il fatto che non ha potuto giocare sull'elemento sorpresa. Con vivide descrizioni e una narrazione serrata "Cronaca di una morte annunciata" è un libro da leggere tutto d'un fiato. Nelle ultime pagine si percepisce una tensione talmente alta che (strano ma vero) sarà capace di farvi trattenere il respiro.
Anche se per i miei gusti è stato un po' troppo trucido e cruento, tanto che mi ha fatto venire il maldistomaco, lo considero un ottimo libro, ma mai e poi mai lo potrò definire piacevole.
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Commenti
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Ero troppo galvanizzata dall'opera in generale.
Ma io adoro questo autore quindi non sono obiettiva forse :-)
Comunque son d'accordo, questo e' uno dei romanzi piu' fluidi, forse proprio per la sua brevita'.
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Bella recensione. Ciao!