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Signor Ranocchio e tanto altro
Come riesce a catturare, ad avvolgere, e a fornire frivola ma intensa immediatezza il signor Murakami solo lui lo sa. Anche in un racconto "sfuggevole" e breve (appena 130 paginette) come "Tutti I Figli Di Dio Danzano" riesce a far emergere tutta la passione per la scrittura. Questa volta ci troviamo di fronte a sei capitoli a se, sei storie che vedono all'opera protagonisti sempre diversi. Sei storie che vivono sullo sfondo del terremoto di Kobe del 1995. Il bello è che questo espediente usato come "trait d'union" non funge assolutamente da protagonista nelle sei storie, il suo ruolo è quello di far leva nella psicologia dei diversi personaggi.
Mi risulta impossibile riuscire a preferire uno spezzone piuttosto che un altro, ogni storia è intensa, viscerale, perfetta (e da ognuna potrebbe benissimo nascere un romanzo più corposo). Ho desiderato in più occasioni che le storie potessero in qualche modo continuare (nonostante le brevità del libro sia evidente al tatto) e non fermarsi bruscamente dopo poche pagine.
Stranezze, oniricità, insegnamenti si danno continuamente il cambio arrivando a toccare un completo trionfo emotivo. Ci si affeziona ai vari Komura, Miyake (quante verità non dette su un "semplice" fuoco), Yoshiya, Satsuki (quanto può essere controproducente odiare a dismisura qualcuno), Katagiri, Ranocchio (date un premio a codesto personaggio!!) e Junpei senza la minima fatica, senza nemmeno accorgersene, come se fossero protagonisti di storia già conosciute e lette svariate volte.
Inutile raccontare vagamente lo svolgersi degli avvenimenti, se conoscete e apprezzate Murakami anche in questo caso non sarete minimamente delusi.
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Commenti
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...mi sa che devo riprovarci dopo l'abbandono di 1Q84!
Cmq gran bella recensione si avverte che ti piace moltissimo:)))
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Non ne ero a conoscenza.
Potrei provarci...
Grazie, bella rece.