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E visse infelice e scontento
Indiscussa protagonista la terapia psicoanaltica. E figuriamoci lo scenario storico culturale di quegli anni: quanti libri nascono sull’onda freudiana,…persino in Giappone.
Il dottor Kazunori non brilla per acume, si sa, e la bella Reiko ha un problema non da poco, almeno per me: è frigida, completamente anorgasmica, non sente alcuno tipo di “musica”.
Porca paletta, verrebbe da dire: bella storia! Questa qui non sente nulla, proprio nulla di nulla: puoi farci quello che ne hai voglia ma lei non dirà mai “ Ahhh …!”
Poevro Mishima, quello “vero”, costretto all’eterno conflitto col padre; costretto ad un alias solo per nascondersi alla critica paterna . E come in tutte le psicoanalisi che si rispettino, anche la vita di Yukio mantiene gli archetipi classici: nelle sue vicissitudini letterarie fu appoggiato solo …dalla madre. Pensa te!
Per non parlare poi delle atroci e terribili difficoltà affrontate in famiglia per la propria dichiarata omosessualità. E, nonostante io rispetti ogni orientamento sessuale, credo di comprendere il disagio paterno inserito fino al collo nella società nipponica, rigida e piena di clichè.
Ecco allora la strenua difesa terapeutica del proprio dolore in ogni suo scritto, esattamente come - a mio avviso - la terapia del dottor Kazunori lo è per la Reiko di turno.
Reiko non può raggiungere l'orgasmo, così come Mishima non deve mostrarsi al mondo per come è. Ci pare poco?
D'altra parte "Confessioni di una maschera" docet.
Un particolare d’effetto e rispettoso della tradizione giapponese – però - determima l’epilogo della protagonista e dello scrittore: Reiko si riprenderà orgasmo e vita sessuale, - Viva Dio - mentre Yukio Mishima , in diretta, durante una trasmissione in TV, si toglierà la vita.
Requiescat in pace.
Finalmente, direi!
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Commenti
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Mi attende presto "Dopo il banchetto".
Bisogna essere pazienti nella lettura di quest'uomo che cela se stesso ad ogni riga: non so dire se sia cervellotico noioso. Di certo non è scorrevole, almeno non come altri autori. E' impegnativo, questo posso dirlo, impegnativo e lineare tanto da non riuscire a venirne fuori talvolta. Aiuta leggerlo a piccole dosi. Confessioni di una maschera, poi, l'ho trovato meravigliosamente umano: in tutta la sua difficoltà.
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Ma e' scorrevole o cervellotico noioso ?
Mi era passato per le mani CONFESSSIONI DI UNA MASCHERA ma poi non l'ho comprato, i giapponesi sono a rischio illettura (neologismo = sostantivo che definisce un insieme di libri non letti) a casa mia.
Vorrei ma spesso non posso. Questo pare carino...