Dettagli Recensione
ANGOSCIOSO
Angoscioso e spesso claustrofobico.
Lo stile dello scrittore è a volte eccessivamente scarno, povero di fantasia. Ma non puoi raccontare storie di questo genere con lo stile di Cooper o Dan Brown. Devi cadenzare anche tu, che leggi, i momenti del racconto, cercando non di immaginare i contorni e gli aspetti esteriori, ma la spiritualità ed il sentimento di chi racconta, l'emotività infantile e nascosta di chi, spaventato ma vitale, riesce a trovare e a cogliere la forza di sopravvivere in un ambiente ostile e sanguinario.
Non puoi raccontare ornando di orpelli letterari la paura e l'angoscia del padre e del figlio durante tutto lo straziante percorso a ritroso nel tempo.
Similitudini toccanti che si riscoprono anche nel libro "Gli scomparsi".
Non devi raccontare solo i fatti, o quello che scopri. Devi anche riuscire, e Mark Kurzem a mio parere ci riesce, a trasmettere il desiderio di comprendere ed assimilare l'angoscia, il terrore, il senso di ineluttabilità che traspare quando affiorano i ricordi sui condannati.
Un libro che insegna e che ci insegna che abbiamo forse capito quello che accadde. Ma non riusciremo mai a comprendere la sofferenza di coloro che, silenziosamente, sono scomparsi. Perchè anche chi è sopravvissuto, ha lasciato sul terreno una parte irrecuperabile di sè stesso.
Da leggere. Assolutamente.