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Vedo, dunque sono?
Possiamo immaginare un mondo dove improvvisamente si spegne la luce? No, non lo immaginiamo e non immaginiamo nemmeno che, invece di sprofondare nel buio, tutto scompaia, come inghiottito, da un biancore accecante, lattiginoso. E diventiamo improvvisamente ciechi, inghiottiti da un mare di latte. Una cecità contagiosa, che colpisce tutti e di cui tutti hanno paura. Questa cecità sovverte gli ordini, sociali e politici, fa uscire da ognuno l’istinto di sopravvivenza, ma anche gli istinti primordiali. E tutto perde di significato, tutto tranne la vita; ma solo la nostra. Riuscire a mangiare è la necessità primaria, il resto è superfluo. E in un posto qualunque, in un momento qualunque accade che gli uomini lottino gli uni contro gli altri, dimenticando millenni di storia, di guerra, di civiltà che ci hanno portato fin qui, nella cosiddetta società civile. Saramago indaga, scruta, osserva, senza mai commentare, senza mai approfondire, tracciando i personaggi e non dandogli mai un nome, come se nessuno fosse più identificabile. Il medico, la prostituta, il ladro di auto, così vengono identificati i personaggi. Ma di ognuno viene esplorato l’intimo. E in questa nebbia che tutto avvolge vengono “alla luce” solo le debolezze e i particolari dell’anima. “Secondo me non siamo diventati ciechi, secondo me lo siamo. Ciechi che vedono, Ciechi che, pur vedendo, non vedono”, queste sono le parole delle moglie del medico, l’unica che non viene colpita dalla cecità, e vive l’orribile condizione di un vedente in un mondo di ciechi, ma che per sopravvivere deve fingersi cieca e assistere, sgomenta, alla ferocia di cui tutti si rivelano capaci .
Saramago dipinge con magistrale bravura uno spaccato della società, mettendo a nudo tutte le debolezze e gli orrori di cui possiamo essere capaci, ci fa “vedere” come siamo disposti a perdere la dignità pensando che nessuno ci possa vedere, come se la cecità ci affrancasse dalla brutture che perpetriamo.
Siamo ciechi in un mondo di vedenti e, se così, come era iniziato tutto finisse, ci accorgeremmo che ”la città era ancora lì”.
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Commenti
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:))
bellisima rece!!!
Ottima recensione, sì! ^_*
Parer mio, a parte quel dettaglio non di poco, bella recensione.
L'autore non lo dice , la quarta non lo dice.
SE altrove viene detto, fortunatamente altrove non son passata io prima di leggerlo.
Avevo letto delle recensioni sul network e nemmeno lì lo avevo trovato.
Comunque sia, nessun problema, io l'ho gia' letto, mi sembrava giusto puntualizzare in amicizia.
Ciao, buona giornata.
L'ho dato per scontato.
Ciao e buona giornata anche a te
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