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Tutto sommato lo si può leggere...
In questo romanzo troviamo un Grisham molto diverso da quello che eravamo abituati a conoscere: messi da parte le trame intricate e i nodi "legal", l'Autore si dedica nuovamente, dopo "L'allenatore", ad un'immersione nel mondo del football americano, alla scoperta soprattutto di quello "di retrovia": stavolta non abbiamo a che fare con una promessa mancata del football collegiale bensì con un professionista che, dopo una serie di pessime esperienze nell'NFL, è costretto a ripiegare sul più abbordabile campionato italiano.
La trama è estremamente semplice, persino scontata in alcuni passaggi ma, ciononostante, il libro risulta piacevole alla lettura, in un tour tra le bellezze storico-artistiche e culinarie del nostro Paese, una volta tanto elogiato più che bistrattato (e la cosa acquista maggior pregio se a farlo è un Autore straniero...).
Luoghi comuni? Qualcuno, inevitabilmente....
Inesattezze, imprecisioni, incomprensioni nella realtà italiana e del nostro modo di essere, vivere e pensare? Alcune, ma che ci volete fare?!?
Nel complesso, comunque, l'opera lascia una piacevole sensazione e i piccoli nei che ho citato non lasciano traccia.
Unica raccomandazione: il libro è pieno di tecnicismi legati al football... se riuscirete a astrarvi da essi, troverete la lettura persino leggera... altrimenti, potrebbe risultare noiosa.