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Siamo bestie, e questo ci consola...
Oserei definire questo romanzo "strano", anche se probabilmente non sarebbe il termine più appropriato. Non riesco nemmeno a capire se mi è piaciuto o meno: non è da buttare, ma non è nemmeno un capolavoro.
La storia parla di Gillian Braun, timida e riservata studentessa ventenne negli anni settanta, perdutamente innamorata (come tutte le sue compagne del corso) del suo professore di lettere Andre Harrow, sposato con Dorcas, scultrice di "totem" di legno che raffigurano tristi e squallide figure umane e il cui motto, incomprensibile a chiunque, è "siamo bestie e questo ci consola".
In periodi variabili, Dorcas e suo marito "prelevano" una studentessa alla volta come assistente e quando toccherà a Gillian, la ragazza capirà finalmente il significato del motto di Dorcas, cadendo in un'infinita spirale di perversione maligna, e lei stessa alla fine del romanzo, da ragazza semplice e introversa, diventerà una bestia, una carnefice spietata come i suoi mentori, abbandonando le spoglie della preda.
Il tutto avviene sullo sfondo di incendi alla scuola (e il cui autore non sarà mai scoperto), falsi allarmi e misteriose scomparse di studentesse, con tanto di scottanti e sconvolgenti rivelazioni.
Una cosa è certa: i colpi di scena e la suspense non mancano (tranne forse un po'all'inizio che ho trovato lento) e l'adrenalina e la curiosità non mollano mai il lettore.
L'atmosfera gotica e oscura che si respira è perfetta e coinvolgente al massimo, i personaggi sono ben descritti e caratterizzati.
Come ho già ribadito, nelle prime pagine il blocco narrativo è un po' lento e spesso e volentieri anche ripetitivo e fermo sempre allo stesso punto.
Il linguaggio utilizzato mi è parso essenziale ma semplice, come se il libro fosse stato scritto da una giovane e inesperta adolescente alle prime armi in campo letterario (eccetto per tutto quello che riguarda la psiche e l'oniricità).
Un altro aspetto che non ho apprezzato è l'amore e la venerazione smisurata delle studentesse nei confronti del professor Harrow: mi è sembrato di guardare un telefilm in stile "Beautiful" o "Mondo di Patty", o di un anime giapponese. Una va bene, anche due, tre, quattro... Ma tutte quante s'innamorano? Passi per il fascino magnetico e scuse varie, ma il realismo non va totalmente dimenticato!
Comunque sia, non so proprio dire se mi sia piaciuto o meno, perchè i pregi e i difetti si completano a vicenda!
Vos sint iudices, se volete provare a leggerlo o meno.
La mia indecisione non sa che farmi dire...
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Commenti
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Dì sì, sì e ancora sì, credo di non aver mai letto una scrittrice delicata ma allo stesso tempo tanto penetrante quanto è Joyce Carol Oates! Ringrazio la libreria di mia madre per avermela fatta scoprire!
:)