Dettagli Recensione
tra tradizione e progresso: la Cina di inizio '900
E'il rocambolesco susseguirsi di eventi storico-sociali che fa da sottofondo alla narrazione e che mina il perseverante senso di pace che l'unita'familiare infonde nella cultura cinese di inizio '900: in meno di 50 anni il potere del paese e'oggetto di disputa tra la famiglia imperiale (dinastia Qing, l'ultima a regnare), l'invasione giapponese, diroccata poi dai nazionalisti del Guomingdang, fino ad arrivare al partito comunista di MaoZeDong. La sensazione di cambiamento e',senza dubbio, l'elemento chiave che trasale dalla lettura di questo libro la cui protagonista e' una donna figlia della prima moglie di suo padre la quale e' presa in matrimonio da un giovane medico in un matrimonio premeditato, com'era d'abitudine, dalle rispettive famiglie. La relazione tra i due e' fredda e distante: il giovane medico, sebbene cinese ha studiato in occidente ed e' un fervido seguace dello stile di vita dei "barbari" (come si solevano individuar coloro che non facessero parte del paese) che cerca di ricreare ed imitare nel suo mondo coniugale. L'amore e la comprensione tra i due comincia solo nel momento in cui la protagonista abbatte i suoi pregiudizi culturali, con qualche difficolta', ed accetta di comprendere cosa suo marito trovi cosi' innovativo nella cultura dell'ovest. Questa apertura lungimirante si fa prorompente ed inevitabile nel momento in cui suo fratello, primo figlio maschio di suo padre, dopo aver portato a termine, anch'egli, i suoi studi negli Stati Uniti, non solo abbraccia la cultura del luogo, senno che torna a casa con la sua fidanzata, una americana. Al fratello, dopo mille riverenze e segni di estremo rispetto verso i genitori, viene rifiutato il diritto di sposare la sua compagna straniera, decisione che lo induce ad allontanarsi dal loco natio alla ricerca di una vita felice.
La narrazione del libro e'molto fluida e rapida. Elemento che ho trovto paradossale e'il fatto che la narrazione si sviluppi in un dialogo tra la protagonista ed una terza persona che chiama sorella sebbene fosse americana anche lei. Credo si trattasse della stessa scrittrice, la quale, come poi ho scoperto leggendo le note autobiografiche, aveva trascorso quasi 20 anni vivendo in Cina assumendo atteggiamenti e comportamenti orientali.