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La fuga del signor Monde
Chi non ha mai provato il desiderio di scappare, di mettere in atto una fuga, una fuga da tutto e tutti, senza rimpianti e senza dolori e di vivere la vita che sotto sotto, inconsciamente si desidera vivere? Non necessariamente il bisogno è quello di vivere una vita migliore dal punto di vista sociale o economico, no, più semplicemente il bisogno è quello di scomparire lasciandosi tutto alle spalle e ricominciare. Un po' uccidere quello che si è nella vecchia vita e rinascere in quella nuova. Il signor Monde realizza questa fuga, questa sparizione, il giorno del suo compleanno, 48 anni. Non aveva mai pensato alla fuga e nonostante questo non si sorprende della naturalezza con cui lo fa. Lascia una ditta florida di import-export, la sua villa di Parigi, una florida situazione economica, un rapporto di circostanza con una moglie gelida, un figlio con cui riesce a scambiare solo i saluti e una figlia che lo cerca solo per battere cassa, entrambi nati dal primo matrimonio. Scompare da Parigi il giorno in cui nessuno si è ricordato che è il suo compleanno ed approda a Marsiglia, poi a Nizza, rinato, senza baffi, con abiti dimessi e un po' di franchi che si è portato via. Si ritrova immerso subito in un'altra vita, completamente diversa; la conoscenza di una attricetta/entraineuse, un lavoro da contabile in un locale notturno, una misera stanza a pagamento. Un giorno però il destino gli offrirà l'opportunità e forse l'obbligo di rimpossessarsi della sua vecchia identità...
Simenon non eccede in una lirica di alto valore letterario, anzi il suo stile narrativo è asciutto, tutto è crudo, reale, trasparente, ma sicuramente i suoi personaggi sono ritratti mirabilmente dal punto di vista psicologico. La fuga del signor Monde, così improvvisa quanto determinata è anticipata dalla descrizione del suo stato all'interno della famiglia e dalla stanchezza vera e propria del carico dei suoi anni e della sua condizione con quattro pennellate efficacissime così come è altrettanto efficace la descrizione del suo cambiamento finale che apparirà logico e inevitabile.
Un altro apprezzabile romanzo di Simenon ingiustamente associato e conosciuto solo per Maigret.
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Commenti
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Romanzo che andrebbe letto solo per questa osservazione, Stefano :))
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Giusto stasera mi son comprata il mio secondo Simenon NON Maigret !
Mille grazie.