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La resa dei conti
 
La resa dei conti 2011-10-29 13:06:28 charicla
Voto medio 
 
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Stile 
 
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charicla Opinione inserita da charicla    29 Ottobre, 2011
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Apoteosi di un disastro annunciato

Per Tommy Wilhelm, 45enne separato di bell’ aspetto, eterno cialtrone e credulone e da poco pure disoccupato, è arrivato il giorno decisivo, ossia il giorno della “resa dei conti”.
Grazie ad una serie di disastrosi eventi concatenati far loro in maniera impeccabile,il protagonista finalmente prende atto della sua triste condizione di vita.
Rimasto ormai senza soldi, investe in Borsa i suoi ultmi risparmi perchè spinto a farlo dal signor Tamkin, un furbo millantatore senza scrupoli. Ormai solo e senza alcun appoggio morale, dopo aver pesantemente litigato con l'ex moglie e con l'austero padre, investe i suoi ultimi risparmi in Borsa, e senza alcun appoggio morale perché ha pesantemente litigato sia con il padre che con l’ex moglie, in preda all’assoluta disperazione s’incammina per le strade affollate di New York e senza accorgersene si ritrova nel bel mezzo di un funerale. La vista di quel feretro gli provoca una forte emozione che riesce a fargli comprendere di come il destino umano sia comune a tutti gli uomini.
Paradossalmente Tommy è considerato una vittima quasi innocente perché incapace di comportarsi diversamente. Lui vive la sua vita in uno stato di totale alienazione e inadeguatezza, eternamente in conflitto tra le azioni commesse e le relative conseguenze e non riesce mai a comprendere quando è il momento di non agire per non compromettere ulteriormente la sua vita e quando è invece il momento di cercare di risolvere la sua condizione e sopravvivere a questa vita che altrimenti tormenta e schiaccia l'individuo. Ogni volta, Tommy dopo aver a lungo pensato e valutato una determinata situazione, puntualmente prende sempre la decisione che aveva respinto sin dal primo istante, commettendo così una serie di disastrosi errori.
E’ un quadro lucido e realistico dell’attuale condizione umana moderna, schiacciata dalle pressioni e dalle frustrazioni, dagli stress quotidiani e dalla rincorsa ossessiva del denaro e dei beni materiali. Ma nonostante i suoi continui fallimenti farebbero pensare il contrario, il protagonista lancia un messaggio positivo, perché continua a sperare segretamente nella compassione umana che rende simili tutti gli individui senza alcuna distinzione di razza, sesso, etnia e status sociale.
E’ un romanzo scabro, essenziale, secco e preciso. Il linguaggio è semplice e fatto soprattutto da dialoghi volutamente tendenti a sminuire sempre la figura del protagonista.

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
Hemingway e Bukowski
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