Dettagli Recensione
Invisibile
Questo è il primo libro di Auster che mi sia capitato tra le mani e devo ammettere di essere rimasta estremamente affascinata dal suo stile, dal suo modo di intrecciare e far percepire senza smascherare la realtà.
All'inizio ho avuto qualche perplessità notando l'assenza di virgolette o trattini che separassero dialoghi tra narrazione ma nel giro di poche pagine è riuscita a sembrarmi la soluzione naturale per la voce narrante del momento. Come naturale mi è sembrato il fatto di vedere riapparire virgolette e trattini nel racconto delle pagine di diario di uno dei personaggi.
Insomma, uno stile e delle scelte a cui non ero affatto preparata o abituata ma che comunque mi hanno lasciato un'ottima impressione. E' stato interessante anche vedere come questo libro a modo suo parli di scrittura e dello scrivere.
Questo libro è un viaggio della durata di quarant'anni. Un viaggio nell'animo umano, nella sua forza, nelle sue debolezze, nella sua totale follia e insondabilità. Un viaggio tra le maschere che l'uomo può indossare per coprire i suoi sogni e desideri più nascosti e terribili. Un viaggio di cui scopriremo inizio e fine, un viaggio non nella vita delle persone, ma nel vortice creato da un incontro e un avvenimento. Due mesi di vicende che condizionano il percorso di un'intera vita con la forza dei sentimenti che ispira: odio, rancore, rabbia, paura, follia. E anche quando tutto è lontano, quando tutto è fumoso, quel filo è ancora appeso alla mente e nel momento del tirare le somme eccolo tornare con nuova forza. Il libro infatti è anche l'ultimo sfogo di un uomo morente che come non mai desidera raccontare la verità, ne sente il bisogno.
Ma la verità non può essere una sola se è vissuta da più persone. Ed ecco allora che quando iniziamo a credere che la verità sia vicina, il punto di vista cambia, le voci cambiano, la verità vacilla e il lettore viene sballottato su una nuova strada.
E' un libro scritto in modo magistrale e in cui l'autore, tra repentini cambi di visuale riesce ad alimentare continuamente il dubbio, a non lasciare certezze. E quando il lettore inizia almeno a sentire una costante in certi elementi, ecco che tutto viene rimescolato e non solo sfugge il concetto della realtà ma inizia a sfuggire anche il contorno dei personaggi che pagina dopo pagina diventano sempre più ambigui.
E' un libro pieno che non annoia mai, inizia in un modo, lasciando presagire un certo tipo di narrazione, ma ad ogni capitolo sorprende per il cambio radicale. E così, già dal secondo capitolo ci si rende conto che la storia non è lineare, non è semplice e non parla di quello che potevamo pensare. Si lascia andare ad un intreccio di pensieri ed emozioni che portano anche il lettore a cercare la verità sulla natura della storia. O meglio, della storia nella storia. Sarà realtà? Finzione? I deliri di un uomo malato? L'ultimo tentativo di realizzare un sogno?
Come non rimanere allora rapiti dalle pagine di questo libro? Dalle sue pesanti e indicibili verità che si trasformano in oltraggiose bugie, sogni e follie, lasciando il lettore alle prese con i propri dubbi, alla ricerca di un inizio che possa indicare la strada verso la verità vera?
Perché la verità plana, cade, si rialza e si trasforma passando da un piano narrativo all'altro, da una voce all'altra, da un punto di vista all'altro, trasformandosi, cambiando e infine sfuggendo lasciando il dubbio della falsità, dell'invenzione, delle sue tante rivelazione negate.
Al lettore la scelta della sua verità, quella forte, quella sconcertante, quella inenarrabile, quella patetica.
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Commenti
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complimenti, ottima rece!!!
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grazie per il consiglio; certamente da leggere!
Amalia