Dettagli Recensione
Tutti hanno una storia
Leggere significa custodire.
Tutti hanno una storia.
Al di là della trama, che mi è piaciuta molto, sono queste due apparentemente semplici osservazioni che mi hanno fatto apprezzare maggiormente questo romanzo. È come se fossero due punti di vista con cui leggere un libro: quello della lettrice e quello della scrittrice.
Il punto di vista della lettrice. Margaret è una giovane biografa cresciuta nelle libreria del padre, dove ha imparato ad amare i libri e la lettura. Ciò che mi ha colpito fin dall’inizio è il suo modo di porsi nei loro confronti. C’è un passo che ho trovato molto bello nella sua semplicità: “per quanto il contenuto possa sembrare banale, hanno sempre qualcosa che mi commuove. Perché una persona ormai morta un tempo ha ritenuto quelle parole tanto importanti da metterle nero su bianco”. La morte pone fine alla vita e si porta via la voce, il calore, il sorriso delle persone. Per Margaret a questo naturale corso delle cose fanno eccezione gli scrittori, perché continuano a vivere in ciò che hanno scritto. Ecco perché, in fondo, leggere significa custodire.
Il punto di vista della scrittrice. Vida Winter è una famosissima scrittrice, che ha deciso di far scrivere la propria biografia a Margaret. Il compito è arduo perché la signora Winter è famosa per raccontare storie, non solo nei propri romanzi, ma anche sulla propria vita. Non si contano più le innumerevoli versioni diverse che ha rilasciato ai giornalisti. Ma adesso ha deciso di raccontare la verità. Ed in questo racconto, lungo questo cammino, troviamo il motivo della sua prolificità, che mi piace pensare sia un po’ il filo rosso che unisce la maggior parte degli scrittori: “Ho chiuso la porta del mio studio isolandomi con persone nate nella mia immaginazione....ho vissuto origliando impunemente per sentire la vita di persone che non esistono. Ho sbirciato senza ritegno nel loro cuore…ho guardato come gli amanti amano, gli assassini uccidono e i bambini inscenano le loro fantasie. Prigioni e bordelli, galeoni e carovane hanno aperto le loro porte… . Il mio studio pullula di personaggi che attendono di essere scritti. Persone immaginarie che non vedono l’ora di prender vita, che mi tirano per la manica, urlando “Ora io! Dai! Tocca a me!”
Sono immagini molto intense. Pensare ad uno scrittore come a qualcuno che si fa portavoce di storie e personaggi che lo pregano di essere scritti è molto suggestivo.
Il trait d’union tra questi due punti di vista è la storia stessa del romanzo. Il legame tra la biografa e la scrittrice parte in sordina, l’unica cosa che le unisce sembra essere l’amore per i libri, ma poi la vicenda si arricchisce di personaggi, di sentimenti, di storie che porteranno Margaret a sentirsi legata a Vida in maniera sempre più viscerale…c’è qualcosa che le unisce oltre all’amore per i libri.
Ognuno di noi ha una storia, ognuno di noi può raccontarla.
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Commenti
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leggo solo ora questa tua rece ed è fantastica!!!
Bravo!
:))
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ma...la tua rece, caro Tommy. è semplicemente bellissima!