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Vite che non sono la mia
 
Vite che non sono la mia 2011-10-13 21:43:59 ant
Voto medio 
 
3.0
Stile 
 
3.0
Contenuto 
 
3.0
Piacevolezza 
 
3.0
ant Opinione inserita da ant    13 Ottobre, 2011
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Libro che parla di dolore e senso di giustizia

Un libro verità
una testimonianza di vita vissuta che scuote,spaventa,fa pensare, lascia esterefatti, ma...che alla fine,almeno per quanto mi riguarda, siccome si tratta di situazioni emotivamente così profonde e particolari lascia tracce e ricordi netti e ben precisi.
La trama è brutto dirlo ma tratta di una sequela disgrazie una dietro l'altra:lo tsunami che colpì il Sud-est asiatico,la morte di cancro di una giovane donna avvocato, l'amputazione di una gamba del suo giovane collega ,tutti episodi collegati perché riguardano persone che sono unite fra loro e...fra di loro c'è l'io narrante che si fa carico di raccontarle.Io volevo soffermarmi un attimo su alcuni aspetti del libro che mi hanno molto colpito
Il primo aspetto: la descrizione del dolore dell'anima, quello straziante, quello che ti lascia senza parole e senza voglia di vivere; Carrére sa descrivere sia l'agire di chi è colpito da tragedie immani sia soprattutto il pensiero in modo più che veritiero, consiglio a tutti il passaggio del libro in cui si narra di una coppia di scozzesi che a causa dello tsunami perdono i contatti, l'angoscia di lei nel pensare che ci possa easere un futuro senza il suo lui ...è paralizzante(fortunatamente questo episodio si risolve in modo positivo, ma fino a quando i due non si r'incontrano è un crescendo di stati d'ansia,angosce e paure)
Altro aspetto che trapela fortemente da queste pagine è la voglia di giustizia e di regalare equità a chi è in difficoltà, a tal proposito penso sia emblematico il discorso che lo scrittore riprende da Oswald Baudot, figura forte del Sindacato dei magistrati francesi che negli anni settanta tenne, davanti ai colleghi, questo scandaloso sermone:"«Siate parziali. Per garantire un equilibrio tra il forte e il debole, tra il ricco e il povero che non hanno lo stesso peso, spostate l’ago della bilancia da una parte. Abbiate un pregiudizio favorevole verso la donna rispetto all’uomo, verso il debitore rispetto al creditore, verso l’operaio rispetto al padrone, verso l’infortunato rispetto alla compagnia di assicurazioni, verso il ladro rispetto alla polizia, verso la parte lesa rispetto alla giustizia. La legge va interpretata, dirà quello che volete farle dire. Tra il ladro e il derubato, non abbiate paura di punire il secondo.»"
Molto intenso come libro
ciao a tutti

Indicazioni utili

Lettura consigliata
Consigliato a chi ha letto...
libri in cui si alternano le tragedie dell'umanità e la speranza di rivalsa e giustizia
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80
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Commenti

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sono stata tentata parecchie volte, sicuramente questo è il genere di libri che io prediligo , poi mi ha sempre scoraggiato vedere quelle pagine fitte fitte, credo che ci farò un altro pensierino dopo questa recensione.
In risposta ad un precedente commento
ant
02 Dicembre, 2011
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Sicuramente non è un libro leggero, cmq a mio parere ne vale la pena. Ciao
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