Dettagli Recensione
La bellezza dell'eleganza del riccio
Bello! Bella l'idea della doppia scrittura; bella l'idea della "cultura" vissuta in due modi completamente diversi (anzi tre se includiamo il signore giapponese). La bambina che la vive come sofferenza, come un qualcosa che la distanzia dalla sua famiglia dai suoi cari, che la fa vivere in solitudine. René che la vive come una sua cosa intima da non esporre, e l'aiuta a vivere distante dal mondo che lo circonda e l'aiuta a vivere la sua "solitudine". Quindi distanza e solitudine due sensazioni che ricorrono ma in modo diverso. Ma ecco che arriva lui, Ozu, che vive invece la cultura esponendola in maniera quasi (ripeto quasi) pacchiana (anche lo sciacquone viene coinvolto). sembra pero' di capire che lo possa fare perchè è...ricco, e la cultura se sei "povero" o sei non "riconosciuto" comuque dalla società come tenutario di cultura, la devi vivere in solitudine. Ma in realtà la cultura unisce .. René, Paloma, Ozu, niente di simile tra di loro tranne l'amore per la cultura che in questo libro viene anche associata ad un enorme sensibilità umana di tutti e tre i personaggi. Sentibilità che però..... bhe leggetelo e capirete cosa combina questa sensibilità...