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DOPO LA MORTE LA RISURREZIONE
Lacrime. Quante lacrime ho versato ieri pomeriggio. E’ bastato un unico pomeriggio per leggere la storia della piccola Malika. Non sono riuscita a fermarmi se non per soffiare il naso.
Leggevo e non potevo crederci. Quanta crudeltà, indifferenza e sofferenza. Continuavo a ripetermi che anche Gesù è stato torturato sulla croce, ma poi ha vinto la morte è Risorto. Senza questa speranza non avrei potuto continuare nella lettura.
Malika una bimba eccezionale a cui non ci si può che affezionare immediatamente. Una bimba a cui è mancato l’amore materno e fraterno, non perché fosse orfana anzi faceva parte di una famiglia numerosa, ma perché a lei non erano concessi atteggiamenti affettuosi, solo offese, schiaffi e umiliazioni.
Una bimba che poco dopo aver indossato dei nuovi splendidi sandaletti bianchi, pensate che bello il contrasto con la sua pelle scura!, viene investita da un camion in retromarcia.
E da qui comincia il suo calvario. Ospedale, interventi, riabilitazioni, casa e poi ancora ospedale, interventi, riabilitazioni, casa e così per anni. A farle compagnia la sua fantasia, la dolcezza dell’infermiera Gabrielle e le suore, le uniche ad averle fatto conoscere l’ Amore e grazie alle quali scopre la serenità e la pace che trasmette il canto e la musica, che si riveleranno essenziali nel suo futuro di donna, e qui permettetemi di aggiungere un mio personalissimo pensiero “Eh che donna!!!!!”
Trattandosi di un’autobiografia, non sto qui a raccontarvi tutto perché sarei egoista nei confronti di Malika. E’ giusto che lo faccia lei, lo farà in modo straordinario e con la semplicità che la contraddistingue
Ho apprezzato la sua scrittura specialmente il modo di scandire i tempi e di cambiare scenografia e soprattutto avrete la sensazione di seguire un ritmo composto da note scritte su uno spartito musicale!
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Bella recensione.
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