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E la misteriosa farfalla nera.
Lo ribadisce Marina più volte:
"Ricordiamo veramente quello che non è mai accaduto."
Questo libro avvicente, misterioso e seducente è il perfetto compromesso tra razionalità e irrazionalità, tra realtà e sogno, tra un presente fatto di amicizie, amori e partite a scacchi e un passato cubo, nascosto e putrefatto.
Per questo bisogna dare meriti a Zafón, pochi scrittori trasportano, come lui, sulle linee di confine. Solo quando arrivi li, decidi veramente da che parte stare, o ti butti nelle sue storie e ti fai coivolgere completamente, o le dimentichi perchè "non sono mai accadute" e sfiorano il surreale...
Come per i precedenti romanzi la descrizione dei luoghi è intensa e dettagliata, Zafón ci regala un'istantanea di Barcellona alla fine degli anni 70 e ti fa amare soprattutte le sue zone d'ombra.
"Era la fine degli anni ’70 Barcellona era un’illusione di vicoli e viali in cui si poteva viaggiare a ritroso nel tempo oltrepassando la soglia di una portineria o di un caffè. Il tempo e la memoria, la storia e la finzione, si fondevano in quella città stregata come acquarelli sotto la pioggia”.
Un romanzo godibile, una lettura veloce e ininterrotta, dallo stile enfatico, a volte ampolloso, un romanzo d’evasione, ma mai banale: e forse, di questi tempi, non è poco...