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Born to run
Molte amicizie, di quelle vere, profonde, sincere e durature nascono tra i banchi di scuola. Spesso per chi ha condiviso ore e ore in classe insieme, anche se poi si perde di vista e si rivede dopo tantissimi anni, è come se non si fosse mai lasciato.
Almeno così credevo fino a Battle Royale: tutti contro tutti…il tuo peggior nemico potrebbe essere proprio il tuo compagno di banco.
Ogni anno una classe di terza media viene letteralmente rapita e portata su un’isola dove è costretta a partecipare ad un gioco ideato dal Governo della Repubblica della Grande Asia dell’Est, in cui gli alunni devono uccidersi a vicenda finché non ne rimane uno. E per evitare che scappino o si accordino per non giocare, sono dotati di un collare che esplode se non muore qualcuno ogni 24h.
Tutti devono scappare: dalle zone vietate, dai propri compagni, dalla paura che li pietrifica, da se stessi.
Il vero scopo del gioco è quello di minare la fiducia nel prossimo, nel futuro, nell’amicizia, nella possibilità di “cambiare le cose”. Se la gente capisce che non ci si può fidare di nessuno, allora sarà più semplice tenerla soggiogata, impedendo che pensi ad organizzare una rivolta. È questo il motivo per cui il vincitore viene ogni anno “glorificato” in televisione: tutti devono sapere che i ragazzi si sono uccisi a vicenda.
In molti lo hanno paragonato a 1984 di Orwell. Vi sono indubbiamente delle analogie, ma anche alcune differenze di fondo. In 1984 la denuncia dei regimi totalitari è potente, assolutamente centrale e presente in ogni pagina. In BR invece la storia che ti prende di più è legata ai ragazzi, alla spietatezza che la paura di morire può tirare fuori anche in soggetti miti, a come ci si può sentire quando a fine giornata da un megafono una voce scandisce l’elenco dei tuoi compagni uccisi. Come è possibile? Sarò io il prossimo?
Quello che ti fa riflettere maggiormente non è tanto l’assurdo gioco imposto dal Governo, quanto le diverse reazioni da parte degli alunni.
In 1984 finisci per appassionarti al messaggio di ribellione nei confronti di una sottomissione che è socio-culturale prima che politica; in BR finisci per appassionarti ai singoli ragazzi, alle loro storie, al modo in cui ciascuno reagisce ad una situazione agghiacciante. Ti senti uno di loro. Corri, ti nascondi, stai in ascolto di ogni minimo rumore, pensi e ripensi dietro quale volto si può nascondere un assassino e con chi invece ti potresti alleare, ti domandi se è tutto vero e se ne uscirai mai vivo.
Amicizie che muoiono (ahimè nel senso letterale del termine) ed altre che nonostante tutto nascono ed esplodono con la forza prorompente di un fiore che si fa largo nell’asfalto. Come dire, anche in circostanze drammatiche del tipo “mors tua vita mea” possiamo trovare qualcuno su cui contare, qualcuno che è disposto ad aiutarci a costo della propria vita.
Ed in effetti alla fine la domanda di fondo non può che essere: davvero l’uomo in una situazione del genere calpesterebbe i propri valori per sopravvivere? Davvero perderebbe la fiducia in un amico e sarebbe disposto ad ucciderlo per paura che se non lo facesse sarebbe prima lui a farlo?
Un libro davvero intenso, che ha un grandissimo pregio: fa riflettere.
Onestamente non sono riuscito ancora a capire se il messaggio principale sia riconducibile all’homo homini lupus di hobbesiana memoria o se invece voglia dar voce alla forza della solidarietà, dell’indipendenza, al desiderio di combattere e lottare contro qualsiasi costrizione che annienti la propria libertà.
Sono ancora qui che ci penso e questo lo ritengo un fatto positivo.
P.S: il titolo della recensione è quello di una canzone di Bruce Springsteen citata nel libro (un omaggio peraltro al mio cantante preferito!!!)
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Commenti
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però merita, DECISAMENTE!!!
complimentissimi Tommy, ottima rece!!!
Mi sono tornati i brividi...
Ragazzi, ditemi voi che l'avete letto se eravate presi come me: io ho letteralmente assillato CHIUNQUE con i racconti che facevo della trama... E li aggiornavo man mano che andavo avanti! E i miei amici (rigorosamente non lettori, purtroppo!) si erano appassionati tremendamente!!!
Che libro!!! :)
non so cosa stia aspettando un certo piero..... Secondo me potrebbe piacergli davvero tanto! ;)
:)))))
ma questo è in lista da parecchio..
prima o poi lo leggo!
promesso!
:))
:)))
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Voglio assolutamente leggerlo!!!!!