Dettagli Recensione
A love story
Nel momento stesso in cui ho chiuso la quarta di copertina, nella mia mente è balenata una considerazione: "Ma in questo libro non è successo niente!".
Non c'è una storia vera e propria, nessuna morale, nessun lieto fine ma neanche alcuna fine tragica, drammatica, ironica, nulla di nulla... Gli appassionati di Bandini sanno che alla fine Arturo quel treno lo prenderà,e lo prenderà per andare ad incontrare Camila. Gli altri, invece, avranno il ricordo di un personaggio alienato, fobico, presuntuoso, egocentrico eppure profondamente epico, un eroe da tragedia greca, impegnato in una lotta solitaria contro il mondo, soprattutto familiare, che lo circonda.
Arturo lotta, e lotta strenuamente contro i clichè imperanti sugli immigrati italiani, contro una madre ed una sorella che non desiderano altro dalla vita che rimanere immobili, ferme, nell'attesa che qualche uomo si occupi di loro. Arturo vuole crescere, vuole progredire, vuole andare avanti, vuole diventare un grande scrittore e nel suo odio per il mondo racchiude il profondo disprezzo per una società classista e castrante.
Potrebbe essere un romanzo di formazione, ma non lo è. In fondo è solamente la storia d'amore di un ragazzo con se stesso.