Dettagli Recensione
Mi è sembrato di leggere un libro un po'....banale
Ho comprato questo libro perchè incuriosita dalla pubblicità, attratta dal titolo ed interessata dalla trama. E' scritto in maniera scorrevole, senza troppi giri di parole, termini aulici o in disuso e si lascia quindi leggere agevolmente. Nonostante questo, l'ho trovato un po'....banale. La storia non aggiunge nulla di nuovo a quello che comunemente si conosce sui campi di concentramento e in realtà, lo stesso racconto del periodo in essi vissuto dal protagonista, è frammentario. Piuttosto il libro s'incentra sul maniacale pedinamento, da parte dell'ormai ottantenne Julian, riuscito a sopravvivere al campo di concentramento di Mauthausen, dei nazisti responsabili delle stragi che in esso venivano perpetrate, in un susseguirsi di vicende, su molte delle quali il lettore deve necessariamente lasciar correre, poichè sa che difficilmente esse potrebbero verificarsi nella realtà. Tuttavia la storia, a tratti molto fantasiosa, nell'epilogo diviene stranamente reale, lasciando nel lettore, che si attendeva grandi accadimenti, una sensazione di incompiutezza,di insoddisfacimento, poichè, dalla vicenda più grave a quella più leggera (ad esempio la tenera amicizia con la giovane coprotagonista) tutto si conclude nel più banale dei modi.Dopo aver finito di leggerlo, il messaggio che mi è rimasto più chiaro è che molto spesso è il male a vincere sul bene e che ancora più spesso gli autori di misfatti indicibili rimangono impuniti.